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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

martedì 17.12.2024
Nel Consiglio Comunale del 16 dicembre, come gruppo consiliare La Comune di Ferrara e Gruppo Anselmo, abbiamo presentato una mozione per dichiarare Ferrara città antifascista e inserire nei regolamenti comunali una clausola che avrebbe consentito concretamente di modificare i regolamenti per la concessione di spazi e aree pubbliche del territorio comunale.
La clausola antifascista prevede che tutti i richiedenti di concessioni, autorizzazioni o l’uso di beni comunali (compresi spazi pubblici, suolo pubblico, vendita di proprietà comunale, patrocini o contributi di qualsiasi entità, compresi gli spazi pubblicitari) debbano dichiarare di riconoscersi nei principi e nei valori fondamentali della Costituzione Italiana e dello Statuto Comunale, di ripudiare il fascismo e ogni forma di totalitarismo, e di condannare l’uso di ogni forma di violenza.
In una breve scansione di tempo, a Ferrara è stata aperta la prima sede di Forza Nuova in Emilia Romagna ad inizio ottobre in zona Aeroporto; a novembre sono state segnalate due ronde notturne cosiddette “anti degrado” in zona GAD. Queste ultime iniziative pare vengano da movimenti non istituzionali di estrema destra, che hanno come obiettivo dichiarato quello di segnalare dove la presenza dell’immigrazione ha generato degrado per consentire agli italiani di ‘riappropriarsi’ dei quartieri cittadini. Serve anche ricordare che nelle ultime settimane, prima a Bologna e poi a Brescia, sono stati organizzati affollati cortei di movimenti neofascisti: dunque il fenomeno è concreto e sembra evolvere velocemente.
Questi eventi hanno suscitato preoccupazione e allarme tra le persone, soprattutto per quanto riguarda la legalità, la sicurezza pubblica e il rischio di tensioni sociali a causa della diffusione e promozione, soprattutto tra i giovani, di ideologie eversive che incitano alla violenza, al razzismo e alla discriminazione su basi culturali, religiose e politiche.
Dopotutto, per arginare il diffondersi di queste ideologie di odio, già diversi comuni italiani come Brescia, Verona, Vicenza e Milano hanno da tempo adottato clausole antifasciste nei propri regolamenti comunali, clausole dichiarate legittime dal Consiglio di Stato in una sua recente sentenza. Questo implica che chi chiede spazi comunali, o patrocini per iniziative, dichiari di riconoscersi nei valori della Costituzione italiana ripudiando il fascismo e ogni forma di totalitarismo.
Questo impegno istituzionale avrebbe rafforzato il legame della città con la propria storia antifascista e inviato un messaggio forte a favore della convivenza civile e contro ogni forma di discriminazione, violenza e intolleranza. Purtroppo questa proposta è stata interpretata come una forma di propaganda o come cavallo di Troia per l’introduzione di altre diciture non specificate, producendo il voto contrario della maggioranza e l’astensione di due consiglieri di minoranza.
Se Ferrara e l’Italia cambiano volto e gli avvenimenti connotati da carattere xenofobo e neofascista si moltiplicano, serve prendersi cura di questa deriva. Confidavo di trovare intesa su questo provvedimento, ma a Ferrara la parola antifascismo sembra ancora un tabù.

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