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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

Cinzia Pusinanti


Mi chiamo Cinzia Pusinanti, ho 68 anni. Sono un’insegnante in pensione.
Ho cominciato a lavorare presto, a 20 anni, nella scuola elementare.
Ho insegnato nelle scuole della provincia ferrarese, e dopo 15 anni ho ottenuto il trasferimento a
Ferrara. Durante quel periodo mi sono laureata. Ho frequentato i primi due anni a Bologna, alla
facoltà di Magistero; successivamente mi sono trasferita all’Università degli Studi di Ferrara, dove
ho conseguito la laurea in Pedagogia.

Ho deciso di proseguire con l’insegnamento nelle scuole elementari: erano gli anni ’70-’80, un
periodo di grandi cambiamenti e grande entusiasmo nella scuola e nella politica. Tuttavia, pur
avendo superato l’esame abilitante per la scuola secondaria, ho continuato come insegnante
elementare.

Iscritta al Movimento di Cooperazione Educativa, ho imparato a impostare il mio lavoro sull’ascolto,
sul confronto, sulla collaborazione tra i soggetti coinvolti. Ho lavorato per creare relazioni
costruttive, per evidenziare e affrontare ciò che divide, esclude, emargina.

Sin da ragazzina, quando frequentavo le scuole superiori, stimolata anche dall’ambito familiare
(mio padre era un dirigente del Partito Comunista) mi sono fatta coinvolgere nella politica: accanto
alle mie inquietudini e alle mie ribellioni interiori, volevo portare avanti un progetto di mondo in cui
non ci fossero più gli umiliati, gli oppressi, gli invisibili.

Ho militato nella FGCI (Federazione Giovanile Comunista) e nei gruppi femministi ferraresi di
autocoscienza. Negli anni ’90 mi sono allontanata dalla politica militante, occupandomi soprattutto
del mio lavoro, approfondendo pratiche educative nella classe e partecipando a momenti di
formazione.

Il pensionamento mi ha permesso di avvicinarmi ulteriormente a tematiche spirituali, a cui ero già
sensibile da tempo, coniugandole con interventi concreti nella realtà.
Sono diventata attivista di “Mediterranea Saving Humans”: occuparsi dei migranti significa capire
che mondo vogliamo: una società in cui nessuno si debba sentire straniero per provenienza,
condizione socioeconomica, genere, religione.

Faccio parte del gruppo “La Voce degli Alberi”, che mi ha insegnato a prestare attenzione al verde
pubblico della città, a sentire la preziosa presenza degli alberi, ad amarli, a comprenderne
l’immenso contributo, a cogliere la loro infinita bellezza.

Mi piace pedalare nella campagna ferrarese: nella vita ho fatto lunghi viaggi in bicicletta, in
Sardegna, a Trieste, sul Conero…

Amo leggere (frequento gruppi di lettura), l’arte, il mare: sono esempi di libertà e bellezza.
Con il progetto Feris ho partecipato al movimento Forum Ferrara Partecipata e al Gruppo Caldirolo
Libera; attualmente come residenti continuiamo a occuparci delle problematicità della nostra zona.
È necessario tornare alla politica partecipata, creare comunità e senso del Bene Comune.