Da giardino a parcheggio. La risposta “superficiale” di Lodi a Zonari
La consigliera de La Comune di Ferrara dice che “appare piuttosto generica e non entra nel dettaglio delle problematiche specifiche sollevate”
Anche l’interrogazione bis di Anna Zonari (La Comune di Ferrara) non pare aver avuto successo vista la risposta “superficiale” dell’assessore Nicola Lodi in merito all’area cortiliva compresa tra i condomini di corso Piave, via Fiume, via Cassoli e corso Isonzo.
“La recinzione da cantiere – scrive Lodi nella risposta – rientra nella c.d. “Edilizia libera” ai sensi della L.R. 15/13. Pertanto, per quanto il Comune di Ferrara abbia a cuore le funzioni ecosistemiche e sociali dell’area, questa non rientra nelle competenze del Comune stesso. Si precisa, in ogni caso, che gli ecosistemi riconosciuti sulla Terra sono: la foresta (temperata, tropicale e boreale); la savana; la steppa; il deserto; la tundra; la taiga; la macchia mediterranea”. Inoltre “l’area non è vincolata ai sensi del Codice dei Beni Culturali e pertanto non di competenza della Soprintendenza”.
Il problema è che la risposta “non affronta direttamente alcune delle preoccupazioni sollevate” mentre “i toni sarcastici denotano mancanza di rispetto istituzionale, ma ancora più che verso di me, verso i residenti e le centinaia di cittadine e cittadini che stanno da mesi chiedendo aiuto al Comune per la salvaguardia di un habitat importante dal punto di vista dei benefici ecosistemici e sociali”.
“Possibile – domanda Zonari – che l’assessore non sappia che i benefici ecosistemici anche in ambiente urbano, dati dalla tutela della biodiversità, sono tra le principali strategie per il contrasto al surriscaldamento globale, alla prevenzione del dissesto idrogeologico e alla riduzione dell’inquinamento? Dalla sua risposta pare di sì”.
Zonari si dice insoddisfatta rispetto a questa seconda “pseudo risposta” per almeno 4 motivi. “L’assessore spiega – scrive Zonari – che la recinzione dell’area rientra nell’edilizia libera secondo la normativa regionale, quindi non richiede specifiche autorizzazioni comunali. Tuttavia, questa affermazione non risponde in modo esaustivo alle domande relative alla trasformazione dell’area da giardino a parcheggio e alle eventuali autorizzazioni necessarie per questa modifica”.
Manca poi una risposta “sui progetti di trasformazione e le autorizzazioni” infatti “non c’è alcun riferimento alla presentazione di un progetto specifico da parte del nuovo proprietario, né viene chiarito se il Comune abbia rilasciato autorizzazioni per la trasformazione dell’area cortiliva. Questo è uno dei punti centrali dell’interrogazione, che rimane quindi senza una risposta adeguata”.
Per quanto concerne le funzioni ecosistemiche e sociali dell’area Lodi “fa un elenco generico degli ecosistemi riconosciuti sulla Terra (ironizzando evidentemente sui benefici ecosistemici in ambiente urbano), senza entrare nel merito della situazione specifica dell’area in questione e del suo valore per la comunità locale”. Non offre dunque “alcuna strategia o indicazione su come il Comune intenda preservare le funzioni ecosistemiche e sociali che l’area ha svolto fino a questo momento”.
Infine “l’interrogazione faceva riferimento a possibili vincoli paesaggistici o di tutela culturale, ma la risposta dell’assessore si limita a dichiarare che l’area non è vincolata ai sensi del Codice dei Beni Culturali. Questo punto, però, ignora completamente il fatto che gli edifici circostanti potrebbero avere delle tutele, come ricordato nella premessa dell’interrogazione”.
Insomma, agli occhi de La Comune, “la risposta appare piuttosto generica e non entra nel dettaglio delle problematiche specifiche sollevate, omettendo di fornire informazioni cruciali sulle autorizzazioni e sulle azioni che il Comune intende intraprendere per tutelare l’area. La mancanza di un’analisi più approfondita rischia di apparire come un tentativo di eludere questioni più complesse legate all’urbanistica e alla salvaguardia dell’ambiente urbano”.