Bagarre in consiglio sul centro sociale. Zonari: “È ostruzionismo”
Interviene anche il sindaco Fabbri: “Trattiamo tutte le associazioni alla stessa maniera. Manderemo anche a Corte dei Conti un parere”
Una riqualificazione urgente dell’immobile da concludere in 30 giorni. Sono passati 13 mesi e tutto è come prima. Da allora agli indirizzi del Comune di Ferrara sono arrivate circa 15 mail ordinarie e pec per richiedere chiarimenti ed incontri, senza esito.
È la piccola storia ignobile, per mutuare il titolo di una famosa canzone di Guccini, che sta percorrendo da ormai più di un anno il centro sociale La Resistenza e l’associazione di promozione sociale che lo gestisce. Precisamente dal 16 agosto 2023, quando il sindaco Alan Fabbri firmò un’ordinanza per lavori strutturali urgenti e un piano di riqualificazione immobiliare urgente.
Su queste basi Anna Zonari de La Comune ha discusso ieri in consiglio comunale un question time per chiedere aggiornamenti sulla destinazione d’uso dello stabile e quale intenzioni abbia in proposito l’amministrazione.
A risponderle è l’assessore all’urbanistica Nicola Lodi, che fa presente come già nel 2023 “Ancescao aveva avvertito della necessità di interventi strutturali importanti”. A questo si aggiunge il fatto che la concessione dell’immobile (che scadrebbe nel 2034) prevedeva che le attività fossero a favore della popolazione anziana del territorio.
Lodi calcola anche che il mancato introito per l’affitto dell’immobile concesso in comodato d’uso gratuito in questi anni ad Ancescao “ammonta a oltre duecentomila euro per vent’anni”.
Sempre nella concessione, ricorda Lodi, “Ancescao si impegnava ad adottare ogni misura atta a salvaguardare l’immobile e a curarne l’amministrazione ordinaria”.
Per questo il Comune avrebbe adottato un atto integrativo di modifica parziale della concessione, invitando Ancescao a restituire l’immobile sub-concesso nel 2015 a La Resistenza “per importanti lavori di ristrutturazione sia dello stesso immobile che del cortile ove si trovavano rifiuti”.
La ‘colpa’ dello stallo starebbe secondo l’assessore nel fatto che “manca un serio progetto di riqualificazione dello stabile”, ragione per cui il Comune “non può che procedere alla dichiarazione di decadenza della concessione o di revoca della stessa”.
Quanto alla futura destinazione d’uso, “risponderemo non appena sarà decisa la revoca o la decadenza in caso di ulteriore ritardo nel progetto di riqualificazione che deve essere firmato da un tecnico abilitato”.
Parola che “non si possono ascoltare” secondo Zonari (che tra l’altro lavora nel volontariato), che fa presente la “crisi enorme che investe il mondo del volontariato” e il fatto che non ci sia “ricambio generazionale: quindi tutte le iniziative che portano avanti l’attività intergenerazionale sono ben accettate, anche dallo statuto nazionale di Ancescao”.
Per questo la consigliera parla di “ostruzionismo durato un intero anno. Quello che capita in una città normale sarebbe sedersi attorno a un tavolo. Qui no”.
Critiche che fanno scattare Alan Fabbri, che assicura che “questa amministrazione si è sempre comportata negli stessi modi con qualsiasi associazione. Difendere a prescindere qualcuno che forse sostiene lei politicamente perchè ne trae beneficio politico è offensivo perché noi siamo persone serie”.
Il sindaco non accetta l’accusa di ostruzionismo: “Non c’è, c’è invece la volontà di difendere una proprietà comunale importante”. Non solo: “Manderemo anche alla Corte dei Conti un parere da questo punto di vista. Ingegneri e tecnici del comune ci dicono che ci sono problemi in questo stabile. Poi l’associazione può trovare un altro stabile e pagare l’affitto”.