La consigliera di opposizione ha proposto un tavolo sulla povertà aperto alle realtà del Terzo settore
La consigliera di opposizione ha proposto un tavolo sulla povertà aperto alle realtà del Terzo settore
Le vulnerabilità e i diritti, in senso stretto, delle persone senza fissa dimora sul territorio sono al centro di un’interpellanza della consigliera comunale di opposizione Anna Zonari.
La presidente del Gruppo consiliare La Comune, infatti, ha ricordato che “a novembre 2024 il Parlamento italiano ha approvato una legge perché venga concessa la residenza anagrafica alle persone che vivono in strada, al fine di poter avere un medico di base e curarsi”, aggiungendo che “nel Comune di Ferrara, a tutela della popolazione più vulnerabile, sono presenti il Pronto intervento sociale, lo Sportello sociale unico integrato, Asp e l’unità di strada”.
Servizi pubblici, a fianco dei quali, sono presenti “numerose realtà del privato sociale (Odv, Aps, associazioni, gruppi informali di cittadine e cittadini) la cui missione è supportare persone e nuclei in difficoltà socioeconomica, in coerenza con il principio di tutela della dignità umana”.
Zonari ha aggiunto che “l’assessore alle Politiche sociali ha dichiarato alle principali testate locali che il ‘piano freddo’ prevede la disponibilità di ‘quasi 100 posti'”, evidenziando che “anche a Ferrara sono presenti diverse persone (sia uomini che donne) che dormono all’aperto”, che “nella quasi totalità dei casi si tratta di donne e uomini estremamente vulnerabili che non scelgono di vivere secondo questa modalità”, e che “tale vulnerabilità è spesso legata a patologie di natura fisica, psicologica o a dipendenze multiple”.
Da qui a una serie di domande rivolte al sindaco e all’assessore competente per sapere se “il Comune, in collaborazione con i servizi pubblici e privati sopracitati, possiede un osservatorio sul numero effettivo delle persone senza fissa dimora che dormono lungo le strade del territorio”, se “il Comune, in collaborazione con i servizi pubblici e privati sopracitati, monitora i bisogni di queste persone e il loro soddisfacimento e se sì come”.
Zonari ha inoltre chiesto “qual è l’effettiva distribuzione dei ‘quasi cento posti’ dichiarati e come sono suddivisi tra uomini e donne”, se “l’accoglienza presso queste strutture è garantita anche a chi possiede un animale d’affezione”, quali “sono gli orari e le modalità di attivazione del Pris”, e a “quante persone che vivono in strada è stata concessa l’iscrizione all’anagrafe per poter accedere al medico di base e curarsi”.
La consigliera de La Comune ha concluso, rivolgendosi all’Amministrazione, per conoscere se “il Comune intende, nell’ottica della co-programmazione e co-progettazione, istituire un tavolo sulla povertà aperto alle realtà del Terzo settore impegnate nel contrasto alle povertà e alla marginalità”.