Interruzione della seduta del Consiglio Comunale del 24 marzo 2024: La Comune di Ferrara chiede che le istituzioni rispettino le regole
La Comune di Ferrara presenta una mozione nella quale avanza un reclamo per l’interruzione della seduta del Consiglio Comunale del 24 marzo 2025 e chiede che il Sindaco e il Consiglio Comunale di Ferrara rispettino le regole in vigore.
Questi i fatti.
Lunedì 24 marzo 2025, dopo aver presentato tre proposte (mozioni) sul riconoscimento dello Stato di Palestina e appena iniziato a discuterne, un gruppetto di persone che era già lì tra il pubblico ha aperto degli striscioni e dei cartelli a favore della Palestina e ha urlato cose come “Vergognatevi!”, “Lo Stato di Israele è terrorista” e “Assassini, assassini!”
Mentre la polizia locale, come previsto dal regolamento (articolo 71, comma 1), è subito intervenuta per togliere gli striscioni e i cartelli e invitare chi urlava e chi stava filmando o registrando a lasciare la sala, il Presidente del Consiglio Comunale ha detto: “La seduta è sospesa”, “La seduta è sospesa”, “Usciamo dall’aula” e, poco dopo, “Il consiglio è finito”.
Il Sindaco, che fino a quel momento non era fisicamente presente ma collegato da remoto, dopo che il Presidente aveva dichiarato finita la seduta e ignorando di fatto la sua decisione, ha iniziato a gridare “Terroristi”, “Terroristi”, “Siete filo terroristi”, “Andate a casa vostra”
Successivamente, il Sindaco si è alzato dal suo posto, si è avvicinato ai manifestanti e ha continuato a insultarli e a farsi insultare: “Siete in un’assemblea democratica, dovete rispettare il consiglio comunale… vai fuori perché non ti meriti di stare qui dentro”; “Hai le mani sporche di sangue perché le hai strette all’ambasciatore di Israele”; “Rispettate la democrazia e ascoltate il consiglio comunale”.
A causa di quello che è successo, la discussione e la votazione sulle tre mozioni, che chiedono tutte che la città di Ferrara riconosca lo Stato di Palestina, sono state rimandate.
Tenendo presente che:
L’articolo 39, comma 2, della legge sull’ordinamento degli enti locali (TUEL) dice chiaramente che è il Presidente che convoca e guida il consiglio, gestisce la discussione e mantiene l’ordine. L’articolo 19, comma 1, del regolamento comunale stabilisce che “il Presidente garantisce il buon funzionamento degli organi del Consiglio”. L’articolo 19, comma 2, lettera j, del regolamento comunale dà al Presidente il potere di decidere come interpretare il regolamento comunale. L’articolo 71, comma 1, prevede che “Il Presidente decide come mantenere l’ordine nella parte della sala riservata al pubblico e, se serve, si fa aiutare dai vigili urbani. Per questo, almeno un vigile deve essere sempre presente durante le riunioni del Consiglio Comunale, agli ordini diretti del Presidente”
L’articolo 71, comma 3, stabilisce che il pubblico ammesso alle sedute del Consiglio deve comportarsi bene e non deve mostrare di essere d’accordo o in disaccordo con quello che dicono i consiglieri o con le decisioni prese dal Consiglio
L’articolo 39, comma 8, della legge sull’ordinamento degli enti locali (TUEL) definisce i compiti del sindaco dicendo: “Il sindaco svolge anche le altre funzioni che gli vengono date dalle leggi, dallo statuto e dai regolamenti”
L’articolo 51, comma 1, della legge sull’ordinamento degli enti locali (TUEL) precisa che gli amministratori locali, come i consiglieri, “svolgono le loro funzioni con dignità e onore, con disciplina e impegno, rispettando la Costituzione e i principi di buon funzionamento della pubblica amministrazione”
Considerato che:
- Nessun punto dell’articolo 71, e nessun altro articolo del Regolamento, dice che il Sindaco può prendere il posto del Presidente del Consiglio Comunale nel gestire i rapporti con un pubblico che non rispetta il Regolamento
- È il Presidente del Consiglio che deve mantenere l’ordine in consiglio comunale, e la sua decisione di sospendere e poi chiudere la seduta rientra nei suoi compiti per mantenere l’ordine pubblico e valutare se fosse possibile ristabilire un clima adatto al dibattito democratico in tempi ragionevoli
- Il buon funzionamento di un consiglio comunale si basa sulla collaborazione e sul rispetto dei ruoli tra il Presidente del Consiglio e il Sindaco. Il fatto che le decisioni del Presidente (di finire la seduta) e quelle del Sindaco (di parlare con i manifestanti, peggiorando la situazione) siano state diverse può essere visto come una mancanza di rispetto per l’autorità del presidente e per il suo ruolo nella gestione dell’assemblea
- Il Sindaco, in quanto responsabile dell’amministrazione, avrebbe dovuto agire secondo le leggi e i regolamenti per contribuire a mantenere un comportamento istituzionale, moderato e volto a tutelare l’ordine pubblico
- L’uso da parte del Sindaco di parole come ‘terroristi’ o ‘filo-terroristi’ per descrivere i manifestanti, così come l’accusa di ‘complicità’ rivolta ad alcuni consiglieri di minoranza, oltre a non essere vere, rappresentano un’ingiustificata criminalizzazione di persone che stavano esprimendo la propria opinione, anche se in modo verbalmente aggressivo e non conforme al regolamento del consiglio
- L’uso, da parte del Sindaco, di un linguaggio così pesante e che condanna le persone contribuisce a rendere più difficile la discussione, a non dare importanza alle opinioni diverse e a rovinare il clima di rispetto e collaborazione all’interno del consiglio comunale, oltre a danneggiare l’immagine di tutta l’istituzione
- È inaccettabile che il Consiglio Comunale finisca in un gran disordine, dove insultarsi tra cittadini e il Sindaco diventa normale, e dove molti consiglieri di maggioranza e membri della Giunta si comportino come dei tifosi che applaudono e incitano, usando persino i loro cellulari per filmare la scena
Tutto ciò considerato, il Consiglio Comunale di Ferrara nel ribadire che:
Chi fa parte delle Istituzioni deve essere il primo a rispettarle, seguendo completamente le regole su cui si basano
Si impegna a che:
I consiglieri e le consigliere, il Presidente del Consiglio Comunale, il Sindaco e la Giunta agiscano sempre, in ogni situazione, nel pieno rispetto dello Statuto e del Regolamento del Consiglio Comunale di Ferrara, per valorizzare il ruolo delle Istituzioni democratiche, garantendo un clima di rispetto e per essere un vero punto di riferimento e un esempio per tutta la comunità