Una Coalizione e una nuova politica per battere la destra. Prossima tappa domenica 28 gennaio
La Comune di Ferrara è nata dalla volontà di centinaia di cittadini e cittadine ferraresi, che hanno scelto di adottare un metodo partecipativo per costruire un’azione politica autonoma e dal basso, basata su una visione di città alternativa a quella espressa dall’attuale giunta che governa Ferrara.
Nella prima tappa di novembre 2023 si sono definiti – grazie al contributo attivo di altri soggetti della società civile – i temi fondamentali necessari per costruire il futuro programma elettorale. Li abbiamo raccolti in una “Traccia Condivisa per Cambiare Ferrara”: la traccia del sentiero da percorrere insieme. Cinque temi che riteniamo fondamentali e prioritari, che vogliamo siano presi in carico e realizzati dal futuro governo della città. Una traccia “condivisa” perché è il risultato delle idee, sollecitazioni, proposte espresse fino a qua anche da altri gruppi, associazioni, comitati e movimenti che, in questi mesi ed anni, sono scesi in campo. Una traccia che rimarrà aperta ad altri contributi e si arricchirà di nuovi contenuti nei prossimi mesi, durante la campagna elettorale. Leggi qui.
Con la seconda tappa di dicembre 2023 si sono raccolte le prime disponibilità di cittadini e cittadine a rendersi protagonisti attivi, offrendo le proprie competenze per contribuire alla progettazione e alla realizzazione di una Ferrara più verde, sostenibile, equa, accogliente e basata su opportunità di lavoro dignitose.
Il 27 di gennaio si terrà la terza tappa. La Comune di Ferrara invita tutte le forze che si riconoscono nella “Traccia condivisa” e nella necessità di costruire una proposta politica attraverso un metodo partecipativo e trasparente, a convergere sull’idea di dare vita a una grande coalizione popolare. In quell’occasione verrà scelto la/il candidata/o sindaco della coalizione tra quelli che saranno proposti dalle diverse realtà che decideranno di partecipare. La Comune di Ferrara proporrà la candidatura di Anna Zonari, verificata attraverso un sondaggio aperto a tutti i partecipanti degli incontri che si è tenuto negli ultimi dieci giorni del 2023.
L’idea di avere una seconda area de centro sinistra; viene vista da molti come dannosa per il raggiungimento dell’obiettivo della sconfitta elettorale dell’attuale giunta. La Comune di Ferrara ritiene invece che con un sistema elettorale a doppio turno non abbia alcun senso auspicare un confronto tra due soli candidati al primo turno, e che l’unico effetto possa essere l’aumento dell’astensionismo, se non addirittura l’esodo di una parte di voti alla coalizione di destra, con la conseguente vittoria di Fabbri senza nemmeno andare al secondo turno. Sostenere il contrario – totemizzando l’idea dell’unità come valore assoluto – significa negare il senso stesso del nostro sistema elettorale, che nasce appositamente per valorizzare la pluralità di idee con il primo turno, e garantire il massimo della rappresentatività del sindaco con il secondo turno.
Il fallimento di fatto del Tavolo dell’Alternativa, che, malgrado gli sforzi, non è riuscito a costruire una proposta unitaria, né di programma (ad oggi esiste un proto-programma mai reso pubblico), né di candidato/a, ci spinge a credere ancor più che a Ferrara ci sia bisogno di una coalizione alternativa, con un impegno politico basato sulla partecipazione dal basso. La Comune di Ferrara non vede nei partiti un nemico da combattere, ma sente l’urgenza di offrire un’alternativa di metodo e di sostanza quando alcuni di questi decidono di procedere con decisioni verticistiche e poco trasparenti, come nel caso della candidatura di Laura Calafà, ostracizzata con un’azione ambigua orchestrata dai salotti buoni dei politici che contano.
La Comune di Ferrara auspica che l’incontro del 28 gennaio sia solo il primo passo per vedere il ritorno a Ferrara di una politica diversa, che cerca la partecipazione dei cittadini. Obiettivo ambizioso, per raggiungere il quale è necessaria la convergenza di tutte le forze che in città tengono davvero ai principi democratici che sono alla base dell’agire per il bene comune.