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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

Autore: Redazione

Intervento di Anna Zonari dell’8 marzo – giornata internazionale della donna

Manifestazione 8 marzo 2024 Corteo transfemminista

Ciao a tutte,
sono Anna Zonari, candidata a Sindaca alle prossime Amministrative.
Mi fa ancora un certo effetto presentarmi così, perché sono sempre stata nei movimenti e nella società civile.

Mentre preparavo questo intervento per la manifestazione di oggi, mi chiedevo come non sembrare retorica. Il rischio è di ripetersi e di parlare per slogan, quando abbiamo sempre più bisogno di pratiche di intersezionalità.

Il concetto di intersezionalità fornisce una chiave di lettura per comprendere la complessità delle ingiustizie sociali a livello globale e locale che si intersecano con un effetto moltiplicatore e al contempo ci invita ad una apertura di pensiero, a rendere più complesso il nostro osservatorio e anche a riflettere sul metodo politico che usiamo nelle nostre lotte.
Ci invita prima di tutto a sentirci portatrici di differenze. Ogni persona è portatrice di una sua diversità ed è il riconoscimento delle diversità a costituire la base di una vera inclusione sociale e del rispetto dei diritti di ciascuna e ciascuno, non sulla carta ma nella carne…
In una società che tende a polarizzare tutto questa operazione non è né semplice né scontata.

Allora mi viene da alzare lo sguardo e guardare più lontano, perché c’è ancora molta strada da fare, ma la cosa importante, come quando si cammina in montagna, è orientare lo sguardo e i sensi verso la meta… esistono una cultura e una città rispettose dei diritti di tutte e di tutti, indipendentemente dell’orientamento sessuale o di genere, dalla provenienza geografica, dalla confessione religiosa.

Alcune proposte concrete con questo sguardo orientato alla meta:

  • azioni volte a promuovere il protagonismo delle donne in politica, ancora troppo spesso dominata dagli uomini e da vecchie logiche di potere. Le donne hanno voglia di partecipare alla vita politica. Lo dimostrano la loro presenza attiva nella società civile, dove la politica la si fa dal basso;
  • misure per favorire l’autonomia economica, essenziale per essere libere di scegliere;
  • servizi che rendano più facile la condivisione dei tempi di cura e di lavoro per madri e padri;
  • spazi pubblici di qualità, rigenerati, per favorire la partecipazione ed esercitare la democrazia. Favorire spazi per l’autogestione. È importantissimo per esercitarsi nella pratica dell’autoresponsabilità;
  • interventi a livello urbanistico: illuminazione adeguata, vigile di quartiere, trasporto pubblico intensificato, tariffe agevolate per l’utilizzo dei taxi nelle ore serali e notturne;
  • le donne e tutti devono potersi sentire accolti e sicuri negli spazi della città, a qualsiasi ora;
  • pari opportunità di accesso alle professioni, anche quelle tradizionalmente ad appannaggio maschile;
  • Gender Pay Gap: stimolare le imprese a pubblicarlo con trasparenza. È l’indice che le imprese devono obbligatoriamente consegnare al Ministero delle Finanze per rendicontare che a parità di mansioni e di responsabilità gli stipendi siano analoghi tra uomo e donna;
  • creazione di un Osservatorio di genere;
  • sostenere le iniziative e le associazioni per uomini che hanno commesso violenza contro le donne e promuovere campagne di sensibilizzazione, a partire dai giovani. Occorre far crescere una cultura diversa, superare per sempre l’idea di proprietà e patriarcato, a partire dalle scuole.
  •  sostenere l’azione dei centri antiviolenza e/o case rifugio perché siano supportate e non costrette a sopravvivere per la mancanza di fondi.

Nel 2023 in Emilia Romagna sono state 4855 le donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza della regione. Il 94% perché vittime di violenza.
I centri antiviolenza vanno messi nelle condizioni di prendere in carico le donne a partire da quando si sentono preoccupate dai rapporti che vivono con uomini che hanno vicino o che hanno avuto vicino e che le considerano come una proprietà. Vanno sostenute in tutto il loro percorso.
Troppe donne ancora si sentono sole.

Alziamo lo sguardo, riprendiamoci il diritto e il dovere di guardare più lontano, di non pensare che amministrare una città sia pratica avulsa da ciò che accade nel mondo e sui nostri corpi.
Pretendiamo che i diritti a una vita degna, alla libertà e all’autodeterminazione siano rispettati ovunque a Ferrara e nel mondo.

Campagna 100+ donne con Anna

Anna Zonari rappresenta la possibilità di un cambiamento radicale per Ferrara.
Una Sindaca donna non è solo una diversa vocale, è tutta un’altra storia, un vento nuovo anche nel metodo: concretezza, dialogo, collaborazione, trasparenza, determinazione.
Da oltre 65 anni Ferrara non ha una Sindaca. Pensiamo che la nostra città abbia bisogno di una donna capace di includere e non escludere, in grado di attivare strumenti stabili di partecipazione reale che conosce, che ha sempre praticato. È necessaria una Sindaca che ponga al centro la città e chi la abita, che creda – e Anna l’ha già dimostrato in tutto il proprio percorso di vita e di lavoro – nella cooperazione, nella squadra, non nell’individuo solo al comando. Una Sindaca competente, che non scopre improvvisamente la necessità di ridurre drasticamente l’inquinamento ambientale, di difendere e rilanciare i beni comuni, di proteggere tutte le persone più fragili, di agire per il lavoro e per evitare la desertificazione sociale, economica e culturale della città; non lo scopre ora perché per tutto questo si è sempre battuta. È necessaria una Sindaca per restituire Ferrara alla sua bellezza e alla sua umanità, per affrontare e sciogliere, in un dialogo con tutte e con tutti, i nodi del presente e del futuro. Crediamo che Ferrara abbia bisogno – noi abbiamo bisogno – di un futuro diverso, di una trasformazione profonda. Ferrara può e deve cambiare.

Con Anna Zonari e con tutte noi.

 

No CPR. Sui diritti civili non ci possono essere ambiguità.

Sabato 2 marzo alle 15.00 sarò in Piazzale Poledrelli alla Manifestazione regionale per la chiusura di tutti i Centri di Permanenza per i Rimpatri aperti in Italia e contro l’apertura di nuovi centri.
Dallo scorso novembre, aderisco con convinzione al Comitato NO CPR nato a Ferrara e composto da circa 50 organizzazioni di varia natura, a cui si deve il merito, con le proprie iniziative, di avere interrotto (momentaneamente) la prosecuzione dello studio di fattibilità annunciato con esultanza e pubblicamente dal Sindaco Fabbri: “Questo (il CPR) ci consentirà anche di poter chiedere di avere immediato e diretto accesso al sistema di espulsione di soggetti pericolosi per il nostro territorio ferrarese”.
Insieme al senatore Alberto Balboni (“Chi si oppone è contro la sicurezza dei cittadini”), in un primo momento, hanno fatto credere che queste strutture avrebbero contribuito a portare maggiore sicurezza nel territorio, per poi fare dietrofront una volta compreso che un CPR a Ferrara avrebbe fatto perdere il loro consenso elettorale.
Girando per Ferrara vediamo ora che la città è stata tappezzata da manifesti in cui Fratelli d’Italia si arroga il merito di averne impedito l’apertura, contrariamente alla linea del Governo Meloni che ne prevede uno in ogni regione italiana. Una sorta di corto circuito: ne volete l’apertura o no? A livello locale siete in dissenso con la linea nazionale della premier? Fateci capire.
Ci sorge un dubbio: alla fine della campagna elettorale, si tornerà alla propaganda “CPR uguale sicurezza”?
I CPR sono luoghi di detenzione in cui sono rinchiuse persone che non hanno commesso alcun reato penale. Irregolarità amministrative non equivalgono a criminalità. I CPR non sono carceri e non sono sottoposti ai controlli che l’autorità giudiziaria esercita normalmente. Non è pertanto possibile monitorare il rispetto dei diritti umani essenziali, come ampiamente documentato da testimonianze ed indagini.
In questi “non luoghi” avvengono soprusi e violenze che spesso portano ad atti di autolesionismo fino al suicidio, come quello di Sylla Ousmane, rinchiuso nel CPR di Ponte Galeria, avvenuto all’inizio di febbraio.
Inoltre, sono strumenti inefficaci ed inefficienti: i tempi di durata massima della detenzione sono diventati sempre più lunghi. Nel 1998 erano di 30 giorni, nel 2023 sono diventati di 18 mesi, con i relativi costi esorbitanti. A questo però non è corrisposto un tasso crescente di rimpatri, anzi: i rimpatri continuano a diminuire, dal 60% del 2014 si è passati al 49% del 2021.

Anna Zonari, candidata a Sindaca di Ferrara

Perchè avete deciso di fare una lista separata dal centro-sinistra?

Le ragioni sono molteplici, cerchiamo qui di riassumerne alcune:

  1. È una questione di democrazia! Nel nostro sistema elettorale il primo turno è previsto dalla legge per favorire il pluralismo di voci e la massima partecipazione. E’ al secondo turno che avviene lo scontro diretto tra i due candidati che hanno ottenuto più voti. Se lo spirito della legge è questo, e se il parlamento non ha finora mai voluto annullare i doppio turno, riteniamo sia giusto dare agli elettori la corretta manifestazione della democrazia: pluralismo e partecipazione.
  2. Non tutti le cittadine e i cittadini elettori si riconoscono nelle decisioni prese dal PD, dal Movimento 5 Stelle e dai loro alleati. Per quale ragione dobbiamo negare a loro una voce?
  3. Limitare a due i candidati significa spingere di fatto molti elettori a restare a casa. Tutti gli elettori che non sono favorevoli alla attuale giunta, ma che non apprezzano la scelta di un solo candidato alternativo, sono inesorabilmente spinti a riempire le fila degli astenuti.

Mi candido

Mi pare importante ricostruire il percorso che La Comune di Ferrara ha svolto da settembre ad oggi.
Importante ricordare che, come gruppo di cittadine e cittadini, siamo partiti da due assunti di base:

  • l’importanza che sia la società civile, il mondo del volontariato sociale e culturale e la parte attiva della cittadinanza che conosce il territorio e le comunità di persone, i problemi, ma anche le risorse, a confrontare le proprie idee, indicare i programmi per una Ferrara all’altezza delle grandi sfide del nostro tempo.
  • l’importanza del metodo partecipativo, che ha coinvolto non solo la società civile, ma è sempre stato aperto a tutto il tavolo dell’alternativa, i cui rappresentanti hanno potuto dare il proprio contributo attivo.

La prima parola chiave che vorrei sottolineare è quindi METODO.
La nostra esperienza politica autonoma nasce dal basso e non solo per portare avanti contenuti, ma anche per sperimentare un diverso modo di fare politica, sia nella costruzione del programma, nella la scelta del candidato o candidata a sindaco.
Rivendichiamo questo diritto. Il diritto di sperimentare un diverso modo di fare politica, perché significa fare pratica di democrazia.
Il sistema elettorale vigente è a doppio turno, proprio per incoraggiare gli elettori a esprimere al primo turno un voto sincero, vicino alle proprie sensibilità e non un voto strategico, in nome di una presunta unità.
In questi mesi, abbiamo sempre detto alle forze politiche che si riconoscevano nel metodo e nei contenuti emersi strada facendo, di portare anche i propri candidati.
2, 3, 4, 5 candidati…
Avevamo proposto un metodo partecipato anche per l’individuazione della candidatura più adatta a portare avanti un programma condiviso.
È vero che la complessità rende le cose più difficili, ma fa parte della vita.
Individuare in maniera condivisa dei criteri per scegliere, per semplificare la complessità, è indispensabile nella vita, come nella politica, a maggior ragione se l’obiettivo di un gruppo è l’unità.
Scegliere un metodo per prendere decisioni condivise, per gestire i conflitti, prima che diventino guerre, simbolicamente parlando, ma anche letteralmente parlando. Probabilmente è una delle sfide più grandi che abbiamo come gruppi umani.
Assistiamo con angoscia a quello che avviene in Palestina, mentre ricordiamo gli orrori del nazifascismo, come monito per non dimenticare. E invece pare che dimentichiamo di continuo.
Affrontare la complessità è faticoso, ma è urgente, a livello globale, come a livello locale.
A livello locale, la candidatura di Laura Calafà e il suo sottrarsi a quello che lei ha definito un “campo di battaglia”,  ha mostrato cosa succede quando non vi è trasparenza nell’individuazione dei criteri alla base delle scelte, e cosa succede se prevalgono i vecchi metodi della politica, capaci anche di “falli” a gamba tesa…
Si generano conflitti, spaccature, malumori.  È quello che è successo al tavolo dell’alternativa.
Non è vero che la non chiarezza sui criteri di scelta ha semplificato il contesto.
Ha creato divisione, disagio e incertezza all’interno di tutti i gruppi politici.
L’appello che facciamo è di interrogarsi sul metodo, prima ancora che sull’unità.
Non è un dettaglio su cui si può soprassedere.
“Cambiare il modo di fare politica”. Lo chiedono tantissimi cittadini, disincantati e stanchi di vedere gli stessi “giochi” politici ripetersi ogni volta. Anche per questo in tanti non votano più.

 

LA COMUNE DI FERRARA HA ESPRESSO LA MIA CANDIDATURA

La mia candidatura a Sindaca di questa città nasce quindi all’interno del percorso metodologico che ho delineato poco fa. Quando siamo partiti non pensavo a questa possibilità.
All’interno dell’area de La Comune si era pensato ad altri nominativi, a persone molto in gamba e competenti, ma i diretti interessati non hanno dato la loro disponibilità a candidarsi.
Prima di Natale, dopo alcuni giorni di riflessione personale non facile e non a cuor leggero, ho scelto di fare un passo avanti, di metterci la faccia, la passione e la speranza.
Abbiamo fatto un sondaggio e l’abbiamo fatto girare tramite email ai partecipanti agli incontri e circa 120 persone hanno risposto. L’85% si è dichiarato favorevole alla mia candidatura. E così, eccomi qua.
Qualcuno mi ha detto: “Ma ti tiè màta, ma chi te lo fa fare?”
La coerenza con quello in cui credo profondamente. La necessità di non voltarmi dall’altra parte. Se tutti aspettiamo che sia sempre qualcun altro ad assumersi le responsabilità, come pensare che le cose possano cambiare? Da sempre credo nella responsabilità personale. Ciascuna/o deve fare la propria parte.
La mia è quella di portare avanti un programma condiviso per il futuro di Ferrara e un metodo diverso di fare politica.

 

MI CANDIDO PER

A) Portare avanti e sviluppare la “Traccia Condivisa per Cambiare Ferrara”.

Questa traccia diventerà, strada facendo, un programma elettorale. Procederemo sempre con un metodo partecipativo. Recepiremo nuove indicazioni.
Da febbraio saremo nei quartieri, nelle frazioni, ma anche a casa delle persone, per presentare le nostre proposte, per ascoltare, creare relazioni.

La traccia condivisa è partita dalla necessità di mettere al centro le persone:
– i bambini, che hanno il diritto di respirare aria pulita (siamo una delle città più inquinate d’Italia), di vivere in una città più verde, che significa anche più sicura (se circolano meno auto), di crescere in luoghi di aggregazione inclusivi, che li aprano alle differenze culturali;
– i giovani, che possano sperimentare la loro crescente autonomia, abitando in una città capace di orientarli in modo efficace nei diversi ambiti del loro sviluppo, che li supporti nella progettazione del loro futuro, con spazi per lo studio, per il coworking, per la socializzazione, con una mobilità accessibile e sostenibile e un piano casa adatto;
– le persone anziane, che sono sempre di più nella nostra città e che hanno il diritto ad avere nel territorio, soprattutto decentrato, un’offerta diffusa di punti di ascolto e accompagnamento, di semplificazione e di accesso a servizi di welfare, culturali, di socializzazione;
– le tante persone con fragilità: chi è malato o ha una disabilità o una ridotta autosufficienza o vive in condizioni di precarietà non va lasciato solo.

PER FARE QUESTO, LA TRACCIA CONDIVISA INDICA 5 DIREZIONI:

1) DECARBONIZZAZIONE, MOBILITÀ E RIGENERAZIONE URBANA

La crisi eco climatica non aspetta. Non c’è più tempo. Ondate di calore, alluvioni, siccità, aumento delle diseguaglianze sono già una realtà, proprio qui, a casa nostra.
Basta bla bla bla. E’ urgente un Piano per decarbonizzare Ferrara che significa molte cose: transizione energetica, mobilità, rigenerazione urbana, biodiversità, sistemi produttivi e sociali sostenibili, riduzione del consumo di suolo.

2) BENI COMUNI

L’acqua è di tutti. E’ un diritto umano essenziale ed universale. C’è stato un referendum dieci anni fa. Ha vinto l’acqua pubblica. Ma questo bene primario per eccellenza nel Comune di Ferrara è ancora in mano al privato. La pubblicizzazione della raccolta dei rifiuti urbani e del servizio idrico si può fare, come dimostrano tanti Comuni. E bisogna spegnere uno dei due inceneritori.

3) DEMOCRAZIA PARTECIPATA

La democrazia rappresentativa non è più sufficiente. Non ce lo inventiamo noi. Per amministrare una città c’è bisogno di tutti i portatori di interesse. C’è bisogno di amministratori sinceramente interessati a capire il territorio, partendo dall’ascolto, dal dialogo non occasionale con le cittadine e i cittadini, di tutte le età, dai bambini fino alle persone anziane. Sì, anche i bambini hanno diritto ad essere ascoltati. La democrazia partecipata è un metodo per interpretare la politica e va praticata durante tutto il mandato.

4) CULTURA

La Cultura riguarda tutte e tutti e tutta la città, così come gli spazi pubblici che non possono più essere utilizzati a scopo privato. E’ importante valorizzare e sostenere la cultura che esiste in città, la città Patrimonio Unesco, ma anche la cultura che si produce ogni giorno, mettendo a disposizione anche dei giovani, degli artisti, dei creativi più spazi e più sostegno.
Sviluppare il sistema bibliotecario cittadino come punto di riferimento anche per altre attività.
Investire in un turismo che produca reddito, non mordi e fuggi, capace di promuovere percorsi attrattivi, anche in collaborazione con altre città vicine.
Organizzare eventi culturali rispettosi della sostenibilità ambientale.

5) WELFARE DI COMUNITA’, DIRITTI E CITTADINANZA

Desideriamo che Ferrara si caratterizzi sempre di più come una città sicura e a misura di fragilità umane, una città impegnata nella riduzione delle diseguaglianze e delle discriminazioni, che promuova la pace, la non violenza, e che garantisca i diritti di cittadinanza e a non essere discriminati per provenienza culturale, genere, orientamento sessuale, religioso.
Oggi a Ferrara ci sono alcune migliaia di nuclei familiari sotto la soglia di povertà ed un numero imprecisato di persone che vivono intorno ai livelli minimi di sopravvivenza, che significa che, al primo imprevisto, vanno in rosso. Serve un piano di contrasto alle povertà e di promozione della salute e del benessere.

MI CANDIDO PER

B) Creare una SQUADRA di persone competenti, capaci di coordinare gruppi di lavoro sulle questioni che portiamo avanti.

Squadra per me non significa solo assessori e/o consiglieri comunali, ma un sistema capillare di cittadine e cittadini già impegnati in città sui temi prioritari, che danno una mano con le loro competenze, esperienze e proposte.
Non sarò quindi una candidata sindaca sul modello di un uomo solo o una donna sola al comando.
Amo i gruppi, sono cresciuta nei gruppi, ne ho fatti nascere tanti. Amo questo modello ed è questo modello che ho intenzione di portare avanti.

MI CANDIDO PER

C) Eleggere una sindaca donna dopo 65 anni di mandati maschili.

Dal 1950 al 1958 Ferrara ha avuto una Sindaca, Luisa Gallotti Balboni, la prima sindaca donna di un comune capoluogo italiano. Ferrara, nei successivi 65 anni, ha visto solo sindaci uomini.
Io ci credo che una donna sindaca può fare la differenza e con me ci credono tantissime donne, che in queste ultime settimane si sono fatte sentire, incoraggiandomi e dandomi la loro disponibilità per la campagna elettorale.
Vedrete una campagna elettorale piena di donne. Ne arriveranno sempre di più. E questo mi rende felice, perché le donne sono in prima linea in tutti i settori strategici della nostra società: nelle attività di cura delle persone, nella sanità, nella scuola, nel volontariato. Credo che una donna sindaca, possa fare la differenza.
Impariamo a usare la parola “sindaca”. Anche l’Accademia della Crusca incoraggia in tal senso.
La lingua italiana è viva e può essere un potente motore di cambiamento.

MI CANDIDO PER

D) Una campagna elettorale concentrata sul programma per la città e sull’ascolto della cittadinanza.

Nel primo incontro de La Comune di Ferrara, a settembre, più di 100 persone hanno lavorato in 6 tavoli di lavoro, di cui uno under 30, delineando i tratti fondamentali di una campagna elettorale.
Io intendo portare avanti quanto emerso in quell’incontro. Lo sintetizzo.
I programmi vanno resi comprensibili ai cittadini. Le persone devono capire quello di cui si sta parlando e che il programma è lì per rispondere ai bisogni, per migliorare la qualità della vita delle persone.
Eviteremo il più possibile di cadere in contrapposizioni, in polarizzazioni, evitando un linguaggio bellico e di farci dettare l’agenda dagli altri e dalla propaganda.
Staremo concentrati sugli obiettivi reali. Useremo un linguaggio semplice, positivo e un po’ di satira per sorridere. Faremo una campagna dal basso, fatta di relazioni con le persone, dalla periferia a centro.
Porta a porta.

Ringrazio le forze politiche a cui do la parola, che hanno deciso di sostenere la Traccia condivisa per cambiare Ferrara e il metodo di lavoro.

Assemblea pubblica domenica 28 gennaio ore 9.30 sala macchine Grisù

La Comune di Ferrara ha avviato da mesi un percorso in tre tappe, attraverso metodi e strumenti partecipativi reali, perché sia la società civile parte attiva nella stesura dei programmi e nella scelta dei candidati alle Elezioni Amministrative del 2024.

Nella prima tappa di novembre sono state individuate le cinque direzioni principali per costruire il programma elettorale: una “traccia condivisa”, ancora aperta ad altri contributi.

Nella seconda tappa di dicembre si sono raccolte le prime disponibilità di cittadini/e a rendersi protagonisti attivi della campagna elettorale.

Nella terza tappa di domenica 28 gennaio, sempre aperta a tutti i cittadini, invitiamo anche le forze politiche che si riconoscono nella “traccia condivisa” ad esprimersi su una candidatura a sindaco/a.
La Comune di Ferrara presenterà la candidatura di Anna Zonari che è emersa da un sondaggio aperto ai partecipanti dei precedenti incontri.

Una Coalizione e una nuova politica per battere la destra. Prossima tappa domenica 28 gennaio

La Comune di Ferrara è nata dalla volontà di centinaia di cittadini e cittadine ferraresi, che hanno scelto di adottare un metodo partecipativo per costruire un’azione politica autonoma e dal basso, basata su una visione di città alternativa a quella espressa dall’attuale giunta che governa Ferrara.

Nella prima tappa di novembre 2023 si sono definiti – grazie al contributo attivo di altri soggetti della società civile – i temi fondamentali necessari per costruire il futuro programma elettorale. Li abbiamo raccolti in una “Traccia Condivisa per Cambiare Ferrara”: la traccia del sentiero da percorrere insieme. Cinque temi che riteniamo fondamentali e prioritari, che vogliamo siano presi in carico e realizzati dal futuro governo della città. Una traccia “condivisa” perché è il risultato delle idee, sollecitazioni, proposte espresse fino a qua anche da altri gruppi, associazioni, comitati e movimenti che, in questi mesi ed anni, sono scesi in campo. Una traccia che rimarrà aperta ad altri contributi e si arricchirà di nuovi contenuti nei prossimi mesi, durante la campagna elettorale. Leggi qui.

Con la seconda tappa di dicembre 2023 si sono raccolte le prime disponibilità di cittadini e cittadine a rendersi protagonisti attivi, offrendo le proprie competenze per contribuire alla progettazione e alla realizzazione di una Ferrara più verde, sostenibile, equa, accogliente e basata su opportunità di lavoro dignitose.

Il 27 di gennaio si terrà la terza tappa. La Comune di Ferrara invita tutte le forze che si riconoscono nella “Traccia condivisa” e nella necessità di costruire una proposta politica attraverso un metodo partecipativo e trasparente, a convergere sull’idea di dare vita a una grande coalizione popolare. In quell’occasione verrà scelto la/il candidata/o sindaco della coalizione tra quelli che saranno proposti dalle diverse realtà che decideranno di partecipare. La Comune di Ferrara proporrà la candidatura di Anna Zonari, verificata attraverso un sondaggio aperto a tutti i partecipanti degli incontri che si è tenuto negli ultimi dieci giorni del 2023.

L’idea di avere una seconda area de centro sinistra; viene vista da molti come dannosa per il raggiungimento dell’obiettivo della sconfitta elettorale dell’attuale giunta. La Comune di Ferrara ritiene invece che con un sistema elettorale a doppio turno non abbia alcun senso auspicare un confronto tra due soli candidati al primo turno, e che l’unico effetto possa essere l’aumento dell’astensionismo, se non addirittura l’esodo di una parte di voti alla coalizione di destra, con la conseguente vittoria di Fabbri senza nemmeno andare al secondo turno. Sostenere il contrario – totemizzando l’idea dell’unità come valore assoluto – significa negare il senso stesso del nostro sistema elettorale, che nasce appositamente per valorizzare la pluralità di idee con il primo turno, e garantire il massimo della rappresentatività del sindaco con il secondo turno.

Il fallimento di fatto del Tavolo dell’Alternativa, che, malgrado gli sforzi, non è riuscito a costruire una proposta unitaria, né di programma (ad oggi esiste un proto-programma mai reso pubblico), né di candidato/a, ci spinge a credere ancor più che a Ferrara ci sia bisogno di una coalizione alternativa, con un impegno politico basato sulla partecipazione dal basso. La Comune di Ferrara non vede nei partiti un nemico da combattere, ma sente l’urgenza di offrire un’alternativa di metodo e di sostanza quando alcuni di questi decidono di procedere con decisioni verticistiche e poco trasparenti, come nel caso della candidatura di Laura Calafà, ostracizzata con un’azione ambigua orchestrata dai salotti buoni dei politici che contano.

La Comune di Ferrara auspica che l’incontro del 28 gennaio sia solo il primo passo per vedere il ritorno a Ferrara di una politica diversa, che cerca la partecipazione dei cittadini. Obiettivo ambizioso, per raggiungere il quale è necessaria la convergenza di tutte le forze che in città tengono davvero ai principi democratici che sono alla base dell’agire per il bene comune.

Per una Grande Lista Popolare

Intervento introduttivo di Anna Zonari all’incontro del 16 dicembre 2023.

Perché una Grande Lista Popolare? Fin dalla nascita de La Comune, finora gruppo spontaneo di cittadini/e nato in vista delle elezioni 2024 per l’elezione diretta del sindaco, abbiamo voluto creare uno spazio autonomo e indipendente per avviare un progetto politico dal basso, basato su una visione di futuro diverso per Ferrara e alternativo all’attuale Giunta Fabbri.

La nostra è stata una scelta di sottrarci al sistema del toto candidato, convinti che si debba partire dai contenuti, ovvero dal programma, costruito dal basso, a partire dall’ascolto delle persone che sul campo conoscono i problemi e le risorse presenti in città, attraverso metodi e strumenti partecipativi reali.

Nel fare questo siamo sempre stati aperti non solo alla società civile, ma anche a tutto il tavolo dell’alternativa, i cui rappresentanti hanno potuto partecipare, dare il proprio contributo attivo, perché siamo convinti che il dialogo e la pluralità siano un valore.

In questi mesi abbiamo sentito parlare continuamente dell’importanza di conservare un’unità del centro sinistra, come se fosse l’unica maniera di avere una chance alle elezioni.

Ma, parallelamente a questo proclama, dal giorno successivo alla chiusura di un proto programma congiunto, finora peraltro non reso pubblico, il Tavolo dell’Alternativa si è di fatto diviso, litigando sul nome del candidato. Abbiamo assistito per settimane ad uno spettacolo che davvero la città non si merita. Senza che fossero mai chiariti i criteri per giungere ad una scelta tra i due candidati. O meglio, gli unici criteri di cui si è sentito parlare esplicitamente sono stati la popolarità o meno. Su contenuti e visione di città nemmeno una parola.

Due candidati eccellenti, di grande spessore e moralità, nella loro diversità, davvero civici, che dopo essere stati lusingati dai partiti, si sono visti buttare su un ring, con una tifoseria da spalti.

Fino ad arrivare all’ultimo, gravissimo evento, a cui abbiamo assistito con dispiacere e sgomento: l’uscita di scena di Laura Calafà.

Abbiamo avuto modo di conoscere Laura nelle settimane scorse, di apprezzare il suo entusiasmo, la sua curiosità, il suo desiderio di capire, di confrontarsi, di partecipare. Questo modo di fare è anche il nostro. Laura ha scritto una lettera durissima alle forze politiche, dichiarando la sua volontà di sottrarsi da “un campo di battaglia”. Oggi precisata da una intervista sul Carlino in cui denuncia un atteggiamento ambiguo e di fatto già schierato da tempo dei vertici del PD.

La domanda ci sorge spontanea: i quale unità, esattamente, stiamo parlando? Di un’unità a tutti i costi? Costi quel che costi? A suon di colpi, talmente violenti che hanno portato una donna, l’unica donna che finora ci aveva messo la faccia, a togliersi da un modo di fare politica che non le appartiene, che è addirittura all’antitesi di quello in cui lei crede, ossia dialogo, concretezza, sintesi, pluralismo.

Cara Laura,  noi non ci limitiamo a dirti “Ciao grazie, ci dispiace e buon lavoro”.

Ci sembra gravissimo quello che è accaduto. Denota un sistema non trasparente, in cui non sono chiare le reali motivazioni alla base delle azioni, in cui prevalgono delle logiche dei partiti e tra i partiti. Un sistema vecchio, che trasforma il dialogo in guerra, nei modi e nei toni.

Non è il tuo approccio e nemmeno il nostro. E non è l’approccio che migliaia di elettori ed elettrici voteranno.

Non è vero che l’unità a tutti i costi, costi quel che costi, è il solo modo di raggiungere l’obiettivo.

L’obiettivo è comune e questo è chiaro: battere l’attuale Giunta di destra, ma ci sono modi sostanzialmente diversi per raggiungerlo.

C’è una parte di persone che si riconosce in un altro modo di fare e di procedere.

Il metodo, il modo con cui si fanno le cose, è già politica.

Cara Laura, anche noi non vogliamo nessuno e nessuna in posizione ancillare.

QUI ci sarebbe ancora bisogno di te e di persone come te.

La CHIAMATA ALL’AZIONE di oggi è proprio per individuare persone che come te amano la città e vogliono offrirle una alternativa, anche nei modi di esercitare la politica, non solo nei contenuti.

Oggi ascolteremo i primi 13 che hanno voluto fare un passo avanti, proponendosi per un incarico piccolo o grande all’interno della campagna elettorale e nel futuro governo della città.

Altri/e si aggiungeranno nelle prossime settimane. Oggi è possibile anche segnalare la propria disponibilità per incarichi anche semplici come i volantinaggi, il parlare con altre cittadini e cittadini nei prossimi mesi.

La Lista Popolare, che potrà poi avere anche un nome da trovare insieme, vuole ancora essere aperta e la CHIAMATA è per ognuno e ognuna di noi: cittadini, associazioni, gruppi informali, partiti CHE SI RICONOSCONO NEL DOCUMENTO POLITICO che andiamo a presentare ora E NELLE MODALITA’ poco sopra chiarite. Nelle prossime settimane è prevista la Tappa 3, quella per l’individuazione del candidato/a sindaco/a.

Iniziativa del 19 novembre: report

In vista delle elezioni di giugno 2024, crediamo nell’importanza che sia la società civile, il mondo del volontariato sociale e culturale e la parte attiva della cittadinanza che ha manifestato e lottato in questi anni,  a confrontare le proprie idee, indicare i programmi per una Ferrara migliore, proporre persone competenti e motivate  e scegliere attraverso il voto le figure del Candidato/a Sindaco/a insieme alla sua squadra.

Un sentito ringraziamento alle oltre 100 persone appartenenti alle seguenti associazioni ed organizzazioni:

 

Azione
Azione Civica
Campo Democratico
Centro Ricerche Documentazione e Studi Ferrara
Centro Sociale Il Barco
Centro Sociale La Resistenza
Circi
Cittadini del mondo
Co housing Solidaria
Cooperativa Il Castello
Emergency
Extinction Rebellion
FAI
Ferrara Bene Comune
Ferrara Sostenibile 2030
Finalmente 2024
Fondazione Imoletta
Forum Ferrara Partecipata

 

Fridays For Future
GEV Ferrara
Gruppo Comunicazione Empatica
I Frutti dell’Albero
Il Mantello
Intorno a te APS
Italia Nostra
Mediterranea Saving Humans
Movimento 5 Stelle
Movimento Cooperazione Educativa
Partito Democratico
Save the Park
Sinistra Italiana
Tutori nel tempo
Ultimo Rosso
Unicef
Viale K
Vivi Ferrara
7 Cristalli nella nebbia

 

Un ringraziamento particolare ai 21 host che hanno contribuito al buon esito dei lavori

Alessandro, Alida, Andrea L., Andrea Z., Benedetta, Claudia, Claudio, Cristiano,
Davide, Ester, Francesco, Ilaria, Laura, Luca, M. Teresa, Marco, Nicola, Paola, Roberto, Silvia, Simona.

AREA INFANZIA

Facilitatrice: Marcella
N. tavoli: 3

1° round: Descrivi Ferrara come una città a misura di bambini  – la visione a medio lungo termine (10-20 anni), gli obiettivi principali (il PERCHE’)

“Per crescere un bambino ci vuole un villaggio”. La visione è quella di una/tante comunità da ricostruire che produca nel suo insieme una città sicura per i bambini, per consentire loro più autonomia. Una città dei quartieri, della vicinanza, dove il tempo sia dedicato alle relazioni e non agli spostamenti in automobile. Casa, scuola, lavoro, servizi e svaghi tutto realizzato localmente, grazie ad un deciso ruolo di coordinamento del pubblico che valorizza le positive esperienze di volontariato e terzo settore. Una città con più verde e meno auto. Più tempo da trascorrere coi genitori. Mondo del lavoro ed economia che accoglie questa nuova impostazione.

MOBILITà: sicurezza per costruire autonomia; trasporto pubblico prevalente su quello privato; mobilità ciclabile e pedonale favorita;

SCUOLA: scuola inclusiva che coinvolge la famiglia; ampliamento orario e attività extrascolastiche; alimentazione sana; processi formativi che contemplano il benessere di tutti, prima di tutto dei bambini;

COMUNITà: comunità educante, dove i bambini restano a vivere, che insegna lo stare insieme e come costruire legami.

VERDE URBANO/RIGENERAZIONE URBANA/DECARBONIZZAZIONE: parchi come luoghi di gioco, socialità, svago e cultura, servizi ecologici; partecipazione diffusa nel processo di progettazione della nuova città che apre a nuove esigenze; mondo del lavoro che si adatta alla richiesta di nuove professioni.

LAVORO/NUOVA ECONOMIA: basta al criterio del minor costo, il mondo del lavoro risponde a nuove esigenze di benessere e qualità.

SALUTE BENESSERE/ DIRITTI DI CITTADINANZA: città a misura di fragilità che offre adeguati servizi socio-sanitari, di formazione e accoglienza; città che accoglie la diversità.

2° round: Cosa va proposto in un programma per una città a misura di fragilità umane? (IL COSA) PROPOSTE, AZIONI

MOBILITà: ampliamento del servizio gratuito del TPL ai genitori degli studenti che già ne fruiscono, potenziamento e estensione rete TPL; ampliamento pedibus nelle scuole.

SCUOLA: scuole aperte con attività a gestione pubblica  in orario extrascolastico e nel periodo estivo; refezione scolastica basata su mensa interna, con fornitori locali, che produca educazione alimentare pratica (bambini in cucina/orto); peer education fra studenti-bambini-disabili; formazione alla comunicazione empatica per gli operatori e i docenti per valorizzare la personalità dei bambini;  valorizzazione e messa a sistema delle esperienze positive del volontariato.

COMUNITà/ATTIVITà LUDICHE RICREATIVE: spazi di aggregazione per i bambini (giocare, leggere, incontrarsi) anche in collaborazione con le parrocchie; stimolare la socialità di quartiere/vicinato con programmazione attività; riprendere la programmazione a cura del pubblico di iniziative di successo (estate bambini, festebà, maggio in piazza, carnevale di via Bologna), attività nelle biblioteche e nelle frazioni;

RIGENERAZIONE URBANA/VERDE/BENI COMUNI/SICUREZZA: Riforestazione; utilizzo obbligatorio di strumenti partecipativi nelle progettazioni più impattanti; depurazione scarichi potenziata (Unife) per ottenere canali balneabili; aree bambini fisicamente protette o aree funzionali da proteggere per organizzare attività di socializzazione e servizi gratuiti.

CASA/LAVORO/SALUTE E BENESSERE: per favorire la natalità organizzare cohousing e housing sociale per giovani famiglie e famiglie mono genitoriali, punteggi maggiori per chi ha bambini 0-3 anni; pit-stop allattamento diffusi in città; no al lavoro domenicale;

3° round: Che risorse, che talenti, conosciamo in città che potrebbero essere coinvolti per dare il loro contributo ad una città a misura di fragilità umane? – (il COME e CON CHI)

SCUOLA: Mauro Presini (2 volte), Emanuela Cavicchi, Irene Finotti (comunicazione empatica), Nicolò Govoni (scuola inclusiva), Patrizia Folegani (neuropsichiatra), scuola steineriana, scuola montessoriana, parrocchie virtuose, società sportive virtuose (Paolo Marchesini); sotto la direzione dell’ente locale utilizzare le risorse del volontariato (CSV) e terzo settore.

MOBILITà: Sergio Fortini

DECARBONIZZAZIONE/TRANSIZIONE ENERGETICA: Transition town Italia

RIGENERAZIONE URBANA/DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA: Alfredo Alietti e Girolamo de Michele (filosofia della città sostenibile); Unife (per bonifica acque con zeoliti)

DIRITTI DI CITTADINANZA: Luisa Lampronti (famiglia) e Adam Atik.
SALUTE: Caritas (ambulatori per bambini)

 

AREA GIOVANI-ADOLESCENTI

Facilitatrice: Silvia
N. tavoli:4

1° round: Ferrara a misura di GIOVANI dovrebbe essere un città che…

2° round: → proposte

Ferrara a misura di giovani è una città che accoglie e orienta in modo efficace i giovani nei diversi ambiti del loro sviluppo e presenza nella e per la città; supporta la progettazione di diversificate proposte nell’utilizzo di spazi per studio e socializzazione, nello sviluppo di una città più verde, salubre e con una mobilità adatta, accessibile e sostenibile; agevola l’innovazione sia di start up in ambito economico, sia rispetto a proposte dell’abitare per tutti; vede una importante sinergia e continuo scambio reciproco tra mondo della formazione, dell’economia, del welfare, dei servizi e delle famiglie per accompagnare e supportare i giovani nelle sfide del futuro; ha come obiettivo la costruzione di importanti alleanze per supportare chi si trova in situazioni di difficoltà per diverse condizioni e per il benessere di tutti; favorisce la crescita personale, l’ascolto e il dialogo anche verso le istituzioni con strumenti di partecipazione adeguati.

MOBILITA’: adatta ai giovani e adolescenti, riorganizzata, potenziata, efficiente, smart e inclusiva – accessibile; liberare il centro dalle auto/ZTL per migliorare l’aria e la salubrità – favorire la città per le persone
→ con navette frequenti e parcheggi fuori dal centro,
→ potenziata anche nelle corse serali con bus o taxi collettivi per donne alla sera,
→ ben collegata anche con le frazioni, gratuita
CASA: “piano casa per tutti”, con canoni accessibili a studenti e famiglie
→ potenziare proposte con cohousing per vari target (universitari, famiglie, mamme sole, neomaggiorenni, single, giovani coppie, giovani lavoratori..)
SCUOLA/UNIVERSITA’/FORMAZIONE: riforma del sistema scolastico, con progetti dedicati anche alla crescita interiore, che sia luogo di incontro anche tra culture, di valorizzazione delle diversità, luoghi di incontro, di attività e interessi;
→ aperture anche pomeridiane (anche con attività in collaborazione con associazioni del territorio)
→ maggiore collegamento tra scuola /università /mondo del lavoro /famiglie/ servizi
→ riforma dell’informagiovani (aperto, inclusivo, che entri nelle scuole e orienti efficacemente)
SPAZI – BENI COMUNI:
→spazi aperti, inclusivi, di incontro e aggregazione, autogestiti e/o con figure esperte di ascolto e accompagnamento, spazio di confronto, creatività, di innovazione;
→ aule studio/biblioteche aperte anche alla sera;
→ bagni pubblici adeguati
→ assemblea comunale /consulta dei giovani per intervenire nella progettazione della città futura
LAVORO /REDDITO/ECONOMIA: genera opportunità di lavori da poter scegliere, con possibilità anche di lavori innovativi e con giusto riconoscimento; che produca nuova economia affrontando le nuove sfide (immigrazioni, clima)
→ prestiti d’onore garantiti da EELL o dall’azienda
→ maggiore dialogo sinergico tra scuola/università/imprese
→ formazione per giovani imprenditori/ici;
→ incentivi per start up
WELFARE – SALUTE E BENESSERE – DIRITTI : una città che sappia orientare e dare strumenti indicando dove ricevere aiuto e consiglio gratuito per risolvere i problemi e per inserirsi nella società – che favorisca maggior benessere e tranquillità; attenta all’inclusione dei giovani con disabilità, che tuteli e favorisca l’accesso ai diritti (mobilità, cultura, socialità, sport, scuola..); favorisca l’inclusione e la prevenzione, contro la discriminazione di persone fragili
→ maggiore integrazione e dialogo tra servizi sociali/sanitari /scuola e con i cittadini/famiglie/società civile
→ rafforzare e migliorare servizi dipendenze /prevenzione
→ sportello antidiscriminazione
→ sportello antidispersione
→ potenziare i servizi sociali
→ creazione di un osservatorio partecipato bottom up sulla condizione giovanile
→ congedo mestruale per dipendenti pubblici
→ sport come luogo di incontro e per il benessere
SICUREZZA: politiche per “trattare”con le seconde generazioni di immigrati; che rivedano il ruolo tra forze dell’ordine e giovani in chiave non repressiva né autoritaria (non efficace);
→ sicurezza alle fermate degli autobus (illuminate e con chiamate d’emergenza)
TRANSIZIONE ECO
verso una città più verde con meno cemento, respirabile, decarbonizzata
→ favorire comunità energetiche
→ lavori strutturali per canalizzazione eccessive piogge
→ spazi verdi per coinvolgimento cittadinanza attiva
→ piantumazione/riforestazione di specie adatte al clima (contro siccità, ondate di calore, ecc); isole verdi, nuovo parco urbano zona sud; limitare attività intrattenimento al Parco Bassani
→ rigenerazione urbana di immobili per realizzare alloggi (per giovani lavoratori e studenti con affitto calmierato)

2° round: Cosa va proposto in un programma per una città a misura di fragilità umane? (IL COSA) PROPOSTE, AZIONI (vd sopra →…)

 

3° round: Che risorse, che talenti, conosciamo in città che potrebbero essere coinvolti per dare il loro contributo ad una città a misura di fragilità umane? – (il COME e CON CHI)

Coinvolgimento del mondo dell’associazionismo e della società civile (citati in particolare: Cittadini del mondo, Biblioteca popolare giardino, Fondazione Imoletta, Teatro Off, CSV, Circi, CDS, sindacati,
Associazioni, scuole d’arte e conservatorio, scuole di teatro)
SIPRO (da innovare come attivatore di imprese e opportunità di lavoro per i giovani)
Servizio civile
– Delle istituzioni o servizi, spesso visti da aggiornare o riformulare: informagiovani (ripensato – riformulato), Università, Acer, CCIAA, Ami (agenzia mobilità)
– Tecnopolo da potenziare e migliorare il collegamento con il tecnopolo di Bologna
– Petrolchimico – sostenere nella transizione + tecnologia e valorizzare come risorsa di eccellenza
→ garante per il verde
– Presenza di figure facilitanti negli spazi aggregativi giovani,
Nomi: Romeo Farinella

AREA ADULTI

Facilitatrice: Giulia
N. tavoli: 6

1° round: Descrivi Ferrara come una città a misura di bambini (personalizzando la consegna in base al ciclo di vita: infanzia, adolescenza/giovani, adulti, terza età) – la visione a medio lungo termine (10-20 anni), gli obiettivi principali (il PERCHE’)

La Ferrara immaginata è una città bella da vivere, attrattiva (che offre anche opportunità lavorative che rispecchino le specificità in un’ottica eco sostenibile non solo ai giovani ma anche a chi ha necessità di ricollocarvisi) ed attraente, solidale, attenta all’inclusione sociale e culturale, aperta alla migrazione sia interna che da altri paesi. Protegge il verde (anche in ambito agricolo nel rispetto della stagionalità) e lo adatta affinché sia accessibile anche ai disabili e mira alla decarbonizzazione ed alla mobilità sostenibile. Tutela i beni comuni (compreso il patrimonio di edilizia pubblica residenziale anche per rendere esigibile il diritto alla casa compatibile con il proprio reddito), implementa i servizi pubblici locali e sviluppa progetti di rigenerazione urbana. È una città realmente a misura di cittadino che investe sulla scuola pubblica (garantendo alle famiglie un’ottima qualità dei servizi così da evitare di ricorrere ad attività sportive e/o di supporto a pagamento e con le quali si instaura un rapporto di sincera fiducia), sulle biblioteche, sulla cultura locale e nella quale sarebbe bello potesse votare ogni suo residente. Sviluppa un modo di informare e comunicare utilizzando principi di comunicazione non violenta e protegge l’empatia verso ogni forma di diversità.

Si spera in una Ferrara nella quale non sia necessario pagare per avere prestazioni sanitarie in tempi rapidi e che presti maggiore attenzione ai bisogni socio sanitari e psicologici dei suoi cittadini facendo sentire anche chi si sente isolato e non chiede aiuto che è al sicuro nel farlo, perché la sua fragilità è come quella di tanti: un reale servizio di medicina di comunità di quartiere/frazione

È una città democratica che promuove la partecipazione.

2° round: Cosa va proposto in un programma per una città a misura di fragilità umane? (IL COSA) PROPOSTE, AZIONI

BENI COMUNI E SERVIZI PUBBLICI LOCALI→ implementare i servizi territoriali e diffonderli in modo capillare. Collaborare con i centri sociali per realizzare eventi gratuiti socializzanti. Assessorato alla persona ed alle politiche sociali centrale e con maggiori risorse economiche. Creazione di uno sportello di vicinato, (una specie di nuove circoscrizioni) che offrano servizi trasversali coordinati da un dipendente comunale e dal volontariato (che va supportato economicamente)

SALUTE E BENESSERE → Maggiori controlli per rispettare e tutelare l’ambiente. Più informazioni sulla sanità locale e migliorare le modalità di contatto/prenotazioni. Migliorare la medicina di comunità articolandola come sanità del quartiere. Investendo maggiormente sul benessere e prevenzione degli anziani si potrebbe sollevare la sanità anche dai costi dedicati creando un circolo virtuoso che permetterebbe di investire ciò che viene risparmiato sul rafforzamento dei servizi sanitari territoriali

CASA → creare uffici di accoglienza per le case e implementare/tutelare l’affitto agevolato dell’edilizia residenziale pubblica. Piano casa per 10 anni per pubblico, privati e cooperative. Incentivi per la rigenerazione e investimenti oneri urbania. Investire per riqualificare le case e sperimentare nuove forme di abitazione (cohousing, housing sociale), istituzione di uno sportello per la negoziazione dei contratti

CULTURA E ARTE → maggiori produzioni artistiche locali (ad esempio opere teatrali) anziché acquistare pacchetti preconfezionati. Investire sulla cultura locale per creare opportunità lavorative ed implementare le opportunità gratuite affinché tutti possano accedervi. Non puntare su eventi grandi ed in luoghi non adatti (parco Bassani) ma, al contrario, incentivare eventi diffusi meno impattanti e che aiutino lo sviluppo di produzioni culturali e artistiche locali

REDDITO E LAVORO/NUOVA ECONOMIA → Investire su corsi di formazione riqualificanti (anche con fondi comunali e accedendo a quelli regionali, nazionali ed europei) basati sull’esigenze del territorio e sulle opportunità lavorative che offre e non generici, anche migliorando la collaborazione tra centro per l’impiego e servizi sociali, con attenzione ai giovani ed alle persone che hanno perso il lavoro. Creare un fondo di investimenti specifico per startup basato sui lavori del futuro (transizione ecologica, tutela ambiente)

DIRITTI DI CITTADINANZA→ creare spazi dove poter imparare, essere ascoltati e ricevere informazioni sui servizi e le risorse del territorio e di supporto alla burocrazia (sia per italiani che per stranieri), creando “sportelli di vicinato” (dall’aiuto per trovare una baby sitter, un idraulico o aprire un account mail) diritto di voto per tutti i residenti, riconoscimento della cittadinanza per chi nasce in Italia (ius soli)

MOBILITÀ→ trasporto pubblico gratuito (soprattutto per persone con difficoltà motorie o altre fragilità sociali), intensificato ed efficiente, sia urbano che extra urbano per collegare frazioni e città. Investire su mobilità sostenibile. Abbattimento barriere architettoniche. Vietare il transito delle auto in centro storico (Venezia, Firenze), incluso Ercole I d’Este. Istituzioni di stazioni bike che possano generare benessere ed energia elettrica per l’illuminazione pubblica.

SCUOLA→ rendere la scuola accogliente e ricca di opportunità, che faccia sentire le bambine e i bambini sicuri e accolti. Ampliare orari di apertura (anche la sera) per rendere le scuole anche spazio di incontro. Scuola maggiormente inclusiva nei confronti della disabilità con personale qualificato e preparato che aiuti e supporti maggiormente le famiglie anche collaborando in modo più aperto con i Servizi sociali. Investire sul numero degli asili nido

RIGENERAZIONE URBANA → più piste ciclabili e migliorare la pericolosità di alcune strade. Rigenerare spazi per creare luoghi di aggregazione aperti e gratuiti, non finalizzati al consumo presso attività commerciali. Mettere a sistema le aree verdi della città. Continuare a migliorare il centro

VERDE URBANO/TRANSIZIONE ENERGETICA/DECARBONIZZAZIONE → adattare il territorio per prevenire eventi climatici estremi. Realizzazione di comunità energetiche. Utilizzare le competenze dell’ex polo chimico per produzioni “green”. Investire per riconvertire tutti gli ambiti in sostenibili.

DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA → rendere partecipi i cittadini sulle principali scelte che riguardano la città migliorando l’integrazione tra bisogni/risorse che possano supportare. Ripristinare i quartieri come luogo di partecipazione (ad esempio favorendo “comunità di area” o comitati di quartiere)

3° round: Che risorse, che talenti, conosciamo in città che potrebbero essere coinvolti per dare il loro contributo ad una città a misura di fragilità umane? – (il COME e CON CHI)

PERSONE→ Don Domenico Bedin (2), Miriam Cariani, Elo, Claudia Zamorani, Anna Zonari (4), Calafà (2), Anselmo (2), Andrea Firincieli (3), Romeo Farinella (2), Marzia Marchi, Sandro Abruzzese Alberoni, Barbieri, Fergnani (2), Fusari, Cigala, Loredano Ferrari

ASSOCIAZIONI/ENTI/ORGANIZZAZIONI DA COINVOLGERE → Csv, Centro uomini maltrattanti, promeco, spazio giovani, società psicologici ferraresi, psicologici per i popoli, la resistenza, gruppi supporto famigliari, protezione civile, consorzio di bonifica, Cna, unione industriali, imprenditori, no feris, save the park, Italia nostra, centro anti discriminazione, azienda ospedaliera, Asp, università, regione, cittadini dal mondo, tutori nel tempo, finalmente 2024, associazione basso profilo, associazione il turco, Ferrara off, arci, teatro nucleo, associazione musica Ferrara, intorno a te, centro documentazione studi, acer, studenti universitari, area democratica, cooperativa abitanti indivisa

AREA ANZIANI

Facilitatrice: Chiara
N. tavoli: 5

1° round: Descrivi Ferrara come una città a misura di anziani (personalizzando la consegna in base al ciclo di vita: infanzia, adolescenza/giovani, adulti, terza età) – la visione a medio lungo termine (10-20 anni), gli obiettivi principali (il PERCHE’)

La Ferrara del futuro è una città con un’offerta diffusa sul territorio (centro e frazioni) di servizi di welfare. I servizi sociali sono flessibili, potenziati e specializzati. Si  hanno riferimenti certi a cui presentare le proprie istanze. Dove è possibile avere cure adeguate e si può contare sulla sanità pubblica, anche considerando le persone più fragili. I medici di base, come una volta, eseguono visite a domicilio, il sistema sanitario è dunque territoriale e di comunità.

La Ferrara del futuro è una città in cui è semplice incontrarsi e condividere momenti di socialità con persone diverse, in un’ottica intergenerazionale e interculturale. In ogni rione o quartiere sono presenti dei centri di aggregazione, veri e propri sistemi di cooperazione e collaborazione, anche con punti di ascolto per l’attivazione dei servizi sociali di prossimità. I condomini solidali hanno preso il posto delle case di riposo.

La Ferrara del futuro è una città in cui il sistema dei trasporti pubblici è efficace su tutto il territorio, in cui è possibile spostarsi con agilità, anche per  rispondere ad una situazione di emergenza, come ad esempio recarsi al pronto soccorso. In particolar modo i trasporti pubblici sono gratuiti sia per gli anziani che per i disabili. La Ferrara del futuro è una città rigenerata dal punto di vista urbanistico ed ambientale su diversi aspetti. Ciclabili e marciapiedi sono accessibili e sicuri su tutto il territorio del centro e delle frazioni. Le aree verdi e i parchi sono riqualificati e a portata di cittadino.

Le pensioni sono adeguate, il reddito e il lavoro sono aumentati, in particolar modo grazie a politiche economiche che hanno incentivato l’insediamento di imprese produttive. La Ferrara del futuro è una città partecipata, trasparente in ogni aspetto, dal più grande al più piccolo.

2° round: Cosa va proposto in un programma per una città a misura di fragilità umane? (IL COSA) PROPOSTE, AZIONI

SALUTE E BENESSERE → Spazi e strutture a misure di anziani con prezzi calmierati; Sostegno del Comune per sanità pubblica e l’assistenza domiciliare sia medica che infermieristica; Supportare la Associazioni che si occupano di persone non autosufficienti; Potenziamento del servizio pubblico di assistenza agli anziani (Badantato); Supportate il volontariato rivolto ad anziani e sanità;

CASA → Condomini solidali; Incrociare il problema della solitudine degli anziani con il bisogno di alloggi dei giovani studenti (Sperimentazione CIDAS?); Case agevolate per famiglie e giovani; Cohousing con presenza di assistenti dell’ASP e dei servizi sanitari;

BENI COMUNI E SERVIZI PUBBLICI LOCALI → Valorizzare i punti di interesse civico (farmacia, biblioteche, ambulatori, edicole…) allo sviluppo di più funzioni tra cui l’accesso ai servizi di welfare

DIRITTI DI CITTADINANZA → Alfabetizzazione informatica nelle biblioteche anche prevedendo lo scambio di conoscenze con le nuove generazioni; Supporto informatico per gli anziani

DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA → Sanità decentrata sul territorio e quartiere; E-Partecipation senza filtri con software adeguato e su piattaforme ad hoc;

RIGENERAZIONE URBANA → Una piazza in ogni quartiere; Luoghi di socialità e di incontro; Recuperare spazi alla scala di quartiere a partire dagli immobili inutilizzati per promuovere centri di aggregazione, scambio e conforto umano a tutti liberamente e gratuitamente accessibili senza avere tessere di appartenenza; Gli eventi devono svolgersi in aree adeguate non in centro.

MOBILITA’ → Navette per persone non autosufficienti; Mezzi di trasporto per pazienti che devono recarsi presso laboratori e visite; Realizzare un piano ciclopedonale serio che colleghi i quartieri fuori e dentro le mura; Marciapiedi in tutte le vie (attenzione alle distese di tavoli che creano impedimenti nella circolazione soprattutto per anziani e disabili ; Taxi e Autobus gratuiti; Centro storico senza auto; Implementazione delle linee urbane anche di quelle notturne e fino al mattino; Collegamenti gratuiti con il pronto soccorso,

UNIVERSITA’ → Utilizzare le eccellenze dell’Università e del Petrolchimico;

NUOVA ECONOMIA → Tasse locali troppo alte; Sovvenzioni per i nuovi insediamenti produttivi; Spazi fisici per i GAS riforniti da coltivatori della provincia.

RIGENERAZIONE DEMOGRAFICA → Riduzione delle emissioni produttive; Politiche familiari per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro; Nidi e materne gratuiti;

AGGREGAZIONE, INCONTRO, SOCIALITA’ → Voce specifica nel bilancio comunale per progetti di aggregazione, incontro, accoglienza e a favore dei Cohousing; Potenziare le ASP, Più circoli ricreativi e punti di aggregazione; Gioco-teatro per l’incontro tra generazioni con particolare attenzione all’inclusione di cittadini stranieri; Sostenere comitati che promuovono eventi per incentivare l’incontro tra diverse generazioni

3° round: Che risorse, che talenti, conosciamo in città che potrebbero essere coinvolti per dare il loro contributo ad una città a misura di fragilità umane? – (il COME e CON CHI)

PERSONE→ Fabio Anselmo (diritti civili) (2); Tommaso Mantovani (ambiente e rigenerazione urbana), Paolo Pistis (agricoltore – contatto di Alessandro Tagliati), Claudia Zamorani (sistemi di partecipazione), Alessandro Bratti (per sport e ambiente), Marianna Suar (la voce degli alberi), Romeo Farinella, Anna Zonari (per progetti di aggregazione, incontro, ascolto)

ASSOCIAZIONI/ENTI/ORGANIZZAZIONI DA COINVOLGERE → Isola del tesoro, Unife, Università, Petrolchimico, Coop Castello (2). Volontariato sociale, Associazioni di volontariato(2), Volontariato accogliente, CSV (2), ACER, Sindacato e Associazioni Sindacali, Associazioni imprenditoriali, Comune (2 ), Azienda ospedaliera, Aziende e professionisti del settore informatico (partecipazione digitale), Associazione AMA per malati di alzhaimer, Assessorato alla felicità, Polizia locale non armata e vicino alle persone, Assessorato alle nuove cittadinanze, comunità straniere, mondo dello sport, Gruppi musicali e teatrali, giovani, scuola, parrocchia Sant’Agostino, gruppi di lettura, comitati di cittadini.

Se non ora, quando? Chiamata all’azione. La Comune di Ferrara promuove una Grande Lista Popolare

A.A.A.  cercasi con urgenza la tua competenza, la tua passione e il tuo impegno per battere la destra.

Fra meno di sei mesi a Ferrara si vota e la coalizione di destra appare sempre più favorita.

I Partiti e le forze di opposizione sono ancora divisi sul nome del candidato/a e incapaci di presentare agli elettori un programma serio e concreto per il futuro di Ferrara. Tutti sembrano aspettare non si sa bene cosa: un’idea “geniale”, una mediazione al ribasso, uno strano ticket, un altro garbuglio… Purtroppo, questo atteggiamento poco comprensibile dal punto di vista dei cittadini, avrà come probabile risultato quello di facilitare la rielezione della Giunta Fabbri ed aumentare il popolo dei non votanti.

Scriviamo a te personalmente, perché crediamo che non abbia senso aspettare le trattative tra i partiti, o un salvatore/salvatrice della patria, magari telecomandato/a da Roma. Se vogliamo innescare un processo virtuoso che scuota l’apatia politica occorre scendere in campo già ora con una Grande Lista Popolare. E occorre che ognuno e ognuna di noi faccia un passo avanti e si assuma un impegno personale, offrendo la propria competenza, le propria passione, il proprio senso civico e anche un po’ del proprio tempo. Nessuno lo farà al posto nostro!

In questi mesi, lavorando insieme e partendo dal basso, sono emersi tanti problemi e tante idee. Abbiamo individuato alcuni punti fondamentali (i cardini del futuro programma  elettorale) per realizzare una vera e propria svolta nei contenuti e nei metodi del governo cittadino: la decarbonizzazione e il contrasto alla emergenza climatica, lo sviluppo del welfare di comunità e l’attenzione verso le nuove povertà e le fasce sociali fragili; lo stop alla privatizzazione e l’impegno concreto per la pubblicizzazione del servizio rifiuti e il servizio idrico, la costruzione di un sistema di democrazia partecipata e la messa a disposizione di strutture gratuite in tutti i quartieri e le frazioni.

La Ferrara che vogliamo è una città governata direttamente dagli stessi cittadini.

Il prossimo 16 dicembre ci ritroveremo insieme per la seconda tappa promossa da “La Comune di Ferrara”. Come sempre sarà un percorso dal basso, aperto a tutte e a tutti: singoli cittadini, gruppi spontanei, comitati, associazioni, partiti di opposizione. Ma questa volta vorremmo incominciare a presentare persone disposte a dare il proprio contributo, in campagna elettorale e quindi nel futuro governo della città.

Non cerchiamo candidati a sindaco o a questo o quell’assessorato. Cerchiamo invece 10, 20, 30… ferraresi disposti a lavorare e ad occuparsi di un particolare campo, settore, problema: grande o piccolo che sia. Perché i problemi della città sono veramente tanti, ma in città ci sono altrettante competenze (spesso inespresse) capaci di affrontarli.

Sappiamo che ti stiamo chiedendo tanto: il tempo è prezioso ed è sempre scarso, per tutti. Ma prova a rispondere: ti rassegni a questa Ferrara sofferente e in declino?  Vuoi continuare a delegare? Oppure vuoi dare un contributo per liberare Ferrara dalla mediocrità e dalla volgarità degli ultimi anni?

Se non ora, quando?

Il cammino di una GRANDE LISTA POPOLARE comincia oggi. I futuri passi, a partire dall’incontro del 16 dicembre, li decideremo assieme.

Se confermi la tua disponibilità, se vuoi dare una mano, ti chiediamo di contattarci subito per un colloquio: info@lacomunediferrara.it

Ventinove ottobre duemilatrenta

Mario, se vi ricordate, è la Guardia di quartiere. Anche se a me quel  “Guardia” mi pare una roba del 1930, non del 2030. Mi fa pensare al poliziotto cattivo che insegue Charlie Chaplin e non lo becca mai. Invece Mario è contento di chiamarsi “guardia”, e non agente, o poliziotto, vigile, tutore dell’ordine. Mi spiega, mica sono qua a far delle multe, sono una guardia e prima di tutto guardo, e giro per le strade della zona che mi è stata assegnata, che sarebbe poi il vecchio Quartiere Giardino che dal 1 gennaio 2028 è tornato a chiamarsi “Giardino”.

Cosa faccio? Quello che deve fare una guardia: guardare e salvaguardare. Cammino, giro, saluto, mi fermo a parlare, anche solo sue chiacchiere. Soprattutto ascolto. I cittadini hanno sempre un mucchio di cose da dirmi, lamentele e desideri. Informazioni importanti, ma queste mi scusi sono riservate, ma anche cose piccole, che manca un cartello, che quattro lampioni si sono bruciati, che un gruppo di ragazzi fa troppo casino, che un tipo molesta le ragazze. Ascolto e prendo nota, poi riferisco al mio superiore, se è il caso parlo direttamente con  l’Assessore alla Sicurezza e al Benessere Urbano.

Entro in tutti i locali, nei bar, nei negozi, quelli degli italiani, dei cinesi, dei tunisini, degli africani. Anche solo per un saluto. Ho cambiato anche barbiere, sotto il Grattacielo ci sono tre ragazzi arabi bravissimi e vado da loro. Una volta al mese, mi piacciono i capelli corti, avere un aspetto ordinato, tranquillo, non voglio fare il Serpico come Al Pacino. Ma cosa stavo dicendo? Già, i miei barbieri tunisini. Ho anche imparato una trentina delle loro parole. Entro e saluto nella loro lingua, e li chiamo per nome. Mi sorridono, si vede che gli fa piacere,

Strano, non mi era mai capitato di parlare con un poliziotto contento di fare il poliziotto. E tutta questa pace? Io ero rimasto al GAD del degrado, con la camionetta dei militari in mimetica. Chi è l’autore del miracolo?  Saluto un gruppo di anziani assiepati dentro l’ombra incerta del chiosco ed esco coraggiosamente sotto il solleone di questo fine ottobre. Direzione Castello. Questa Ferrara del 2030 continua a stupirmi, è l’ora di punta e in Viale Cavour vedo molte meno auto di quelle che ricordavo. Ci sono invece dei piccoli bus, silenziosi, color giallo limone. Ne vedo 4 abbastanza vicini, 2 appena più lontano, altri 2 o 3 all’altezza del Palazzo delle Poste. Si muore dal caldo, un passaggio mi farebbe comodo ma non ho il biglietto.

Alla fermata (già, anche le fermate si sono moltiplicate) ci sono tre ragazzi con lo zaino e una signora anziana con il sacchetto di una piccola spesa. Il biglietto? chiedo alla signora. Lei mi guarda, sembra non capire. Interviene uno dei ragazzi e mi spiega che i biglietti del bus sono stati “aboliti”. Dice proprio così, aboliti. “C’è la tessera settimanale che costa 10 euro, serve per i turisti e i visitatori. Per i cittadini c’è la tessera mensile 20 euro. E quella annuale 80 euro.”.  Per fare la tessera è semplicissimo, la compri direttamente sul bus alla macchinetta, col bancomat. Quindi Ferrara è diventato il paese di cuccagna, dico  al ragazzo, viaggiare con i mezzi pubblici costa poco o niente. Ma il mio interlocutore è informatissimo: “Guardi che il sistema funziona a meraviglia, il numero delle corse in autobus è quadruplicato, mentre le auto in circolazione sono la metà.”.

Saliamo tutti cinque sul piccolo bus giallo limone, faccio la tessera alla macchinetta, mi siedo vicino ai ragazzi. Ho un’altra cosa da chiedere, importante, chi è il Sindaco Superman autore di quel miracolo urbano?  E faccio un’altra scoperta: a Ferrara non c’è un Sindaco, ce ne sono due.

(2 Continua)