La Comune di Ferrara: chi siamo

Un gruppo di cittadine e cittadini proveniente dalla società civile ferrarese inizia a riunirsi e ad impegnarsi per un’azione politica autonoma, dal basso, in vista delle Elezioni Amministrative del 8 e 9 giugno 2024.

Il progetto viene presentato pubblicamente come proposta metodologica partecipata: ”il programma elettorale si può costruire con un percorso partecipato insieme a società civile, terzo settore, comitati, cittadinanza, ovvero con chi abita, vive, conosce ed è attivo sul territorio”.
L’invito è aperto anche al tavolo “dell’alternativa”, ovvero il tavolo dove i partiti e le forze politiche dell’area progressista stavano lavorando a un programma congiunto e all’individuazione della candidatura a Sindaco/a. Diversi membri delle forze politiche partecipano ai lavori della tappa I, II e III.

• prima tappa, 23 settembre. Più di 100 persone partecipano a sei tavoli di lavoro, di cui uno under 30 sull’identikit del sindaco/a e per una campagna elettorale efficace.
• seconda tappa, 19 novembre. Più di 100 persone partecipano al “World cafè” su “Ferrara, una città a misura di fragilità umane (dall’infanzia alla terza età: obiettivi e proposte operative)”;

La Comune di Ferrara, pur non partecipando al tavolo dell’alternativa, invita i suoi membri ad un incontro, proponendo un metodo partecipativo per l’individuazione della candidatura a Sindaco/a: è chiaro già ora che, senza un criterio condiviso per la scelta della candidatura a sindaco, il tavolo rischierà di spaccarsi in due.
Il tavolo dell’alternativa non si mostra concretamente interessato alla proposta.

La prof.ssa Laura Calafà, candidata sindaca insieme all’avvocato Fabio Anselmo, rinuncia alla candidatura, con una lettera ai componenti del Tavolo dell’alternativa, dove dichiara di sottrarsi ad un campo di battaglia e di non essere disponibile a far parte di nessun ticket “pensato con la donna come ancella che, tra le altre cose, non condivide i toni, i contenuti e l’approccio al programma del candidato sindaco in pectore”.
Dopo l’uscita di Laura Calafà, il tavolo dell’alternativa interrompe i lavori. Tutti i partiti sono divisi internamente sul da farsi.

Anna Zonari, portavoce de La Comune di Ferrara, nell’intervento introduttivo alla terza assemblea pubblica, lancia la chiamata all’azione per una grande Lista popolare per chi (forze politiche comprese) si riconosce nella Traccia di programma costruita nel corso dei mesi e nel metodo partecipato. Si rilancia nuovamente a tutte le forze politiche del centro sinistra l’invito a presentare i propri candidati sindaci e ad individuare un metodo partecipativo per la scelta.

Durante le festività natalizie, come gruppo “La Comune di Ferrara”, viene fatto girare tra i partecipanti alle prime tre tappe un sondaggio, chiedendo se si era d’accordo o meno sulla candidatura di Anna Zonari, candidatura con l’obiettivo di portare avanti metodo e contenuti de La Comune. 
Al questionario hanno partecipato 120 persone e l’85% si è espresso favorevolmente.

Anna Zonari accetta la candidatura a sindaca espressa da La Comune di Ferrara. Alcune forze politiche, dopo aver deliberato a livello locale nelle rispettive assemblee, la sostengono: Alleanza Verdi Sinistra, Possibile, Partito Socialista, +Europa.

Le segreterie nazionali di Alleanza Verdi Sinistra e + Europa non autorizzano l’uso del simbolo a sostegno del progetto politico de La Comune di Ferrara e della candidatura di Anna Zonari sindaca, azzerando di fatto le decisioni prese democraticamente dai gruppi locali.

Nasce la coalizione a sostegno di Anna Zonari sindaca, sostenuta dalla lista civica La Comune di Ferrara, dove vengono accolti anche membri di Sinistra Italiana, Europa Verde e Possibile. Una seconda lista è composta da Partito Socialista Italiano e + Ferrara in Europa’ (nome ideato in seguito dal gruppo locale di + Europa, dopo il mancato ottenimento dell’autorizzazione dal nazionale a usare il simbolo).

A chiusura delle urne la candidatura di Anna Zonari ottiene il 3,9% di consensi. Anna Zonari è eletta in Consiglio Comunale.