Energia
Stefania Cavallari era seduta nel suo ufficio, quasi sprofondata dentro la grande poltrona a forma di culla che aveva deciso di regalarsi nel 2024, quando, all’inizio del suo mandato elettorale, fin dalle prime settimane, le fu chiaro che avrebbe trascorso molte delle sue sere in questo ufficio, nel Palazzo Municipale. Aveva, non senza timori, accettato una grande sfida: lavorare, con un team qualificato, per la decarbonizzazione della città di Ferrara.
Solo l’1% dei consumi di una città dipende dal Comune in senso stretto. Il 33% da mobilità e trasporti, il 33% da edifici privati e il rimanente 33% dalle imprese. Il piano per l’elettrificazione degli edifici pubblici aveva consentito di censire prima ed elettrificare poi tutte le strutture di proprietà comunale ed oggi, in tutti gli edifici comunali ci si scaldava senza bruciare gas: dalle lampadine al riscaldamento tutto era elettrico. E tutta l’energia proveniva da fonti rinnovabili.
Il trasporto pubblico era stato potenziato ed erano stati messi a disposizione incentivi per i cittadini. Ciò aveva portato ad una riduzione del 30% degli spostamenti in auto privata a favore di forme di mobilità dolce (piedi+bici), trasporto pubblico e riduzione tout-court di domanda di mobilità grazie al raffittimento del commercio di vicinato”
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