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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

Federico Besio


Ho 21 anni, nato a Ferrara. Sono di origini prevalentemente ferraresi da parte di madre, mentre la famiglia di mio padre è originaria di Genova ed è arrivata in terra estense nel 1972 per motivi di lavoro.

Nel 2021 mi sono diplomato perito agrario all’Istituto “F.lli Navarra”. Nonostante col passare del tempo abbia compreso che non sarebbe stata la mia strada, frequentare quella scuola mi ha aiutato a sviluppare una forte sensibilità verso i temi ambientali ed ecologisti. Ora sono al terzo anno del corso di Scienze e Tecnologie della Comunicazione dell’Università di Ferrara, di cui sono uno dei tre rappresentanti degli studenti. Sono apprendista giornalista: collaboro da più di un anno con Lospallino.com e ho appena concluso la mia esperienza di tirocinio curriculare nella redazione locale del Resto del Carlino. Il mio hobby preferito è il calcio, che pratico da più di 13 anni militando in diverse società ferraresi. Quest’anno gioco nel Cus, la squadra universitaria della città. Sono un grande appassionato di storia, soprattutto contemporanea.

L’astensionismo, la mia particolare sensibilità nei confronti delle tematiche ecologiche e la voglia di impegnarmi in prima persona per la comunità mi hanno portato a iscrivermi, nell’estate del 2022, a Europa Verde-Verdi. Considero la sfida ecologica, il contrastare l’inquinamento – grande responsabile del cambiamento climatico in corso che cambierà inevitabilmente la vita del nostro pianeta – la più grande sfida della storia dell’umanità.

Il mio attivismo è iniziato concretamente nell’autunno del 2022, subito dopo le elezioni politiche del 25 settembre. Mi sono prefisso l’obiettivo far rinascere il gruppo dei Verdi a Ferrara, scioltosi dieci anni prima. In virtù di questo, i portavoce regionali del partito mi hanno individuato come referente provinciale di Europa Verde.

Il gruppo in costituzione dei Verdi, per avere un quadro sempre più chiaro della nostra città, ha incontrato varie associazioni ambientaliste e aperto un colloquio anche con i comitati di quartiere.

Da più di un anno stiamo lavorando alla costruzione di un progetto per cambiare l’attuale Amministrazione, che riteniamo non si preoccupi a sufficienza dei contenuti ambientali, sociali ed economici per lo sviluppo della Ferrara del futuro. Abbiamo inoltre dialogato con le altre forze partitiche e civiche di opposizione al tavolo dell’Alternativa, cercando di costruire un progetto. Al tempo stesso ci siamo rapportati con La Comune di Ferrara, tramite la quale ho conosciuto Anna Zonari. Dopo un primo incontro a settembre, ho cercato di capire se, date le sue competenze, fosse disponibile a candidarsi, ma ai tempi non lo era. Il grande passo l’ha fatto però qualche mese dopo.

Quando abbiamo notato che l’unità del ‘campo largo’ era irrimediabilmente compromessa, il gruppo ha iniziato a ragionare sulla strada da percorrere per cambiare la nostra “Frara”.

La possibilità di creare qualcosa di totalmente nuovo per la città insieme ad esperti con competenze di alto livello, unita all’opportunità di avere Zonari come candidata sindaca, ci hanno convinto a supportare il progetto de La Comune, progetto che, oltre alla partecipazione e all’ascolto della popolazione, ha a cuore le tematiche più rilevanti, come ambiente, lavoro, sanità ed economia.

In quanto Verdi, questa scelta coraggiosa e innovativa è stata naturale. Da Roma però non hanno rispettato la nostra decisione, condivisa anche con i due portavoce dell’Emilia-Romagna.

L’impossibilità di utilizzare il simbolo ci ha fatto capire che la scelta di supportare Anna, una candidata civica voluta da associazioni che hanno a cuore il futuro di Ferrara, priva di qualsiasi ombra e senza nessun gioco politico alle spalle, era la migliore. Serve una città nuova, che sappia affrontare le sfide del presente, e contemporaneamente si prepari al futuro. Ferrara ha tantissime potenzialità, che spaziano dall’ambito ambientale a quello economico.

Ho scelto di candidarmi per La Comune di Ferrara perché penso sia arrivato il momento di ‘metterci la faccia’. Non c’è tempo da perdere. Sono necessarie la transizione del petrolchimico (a partire dal riciclo della plastica) e la realizzazione dei collegamenti ferroviari con il mare e con gran parte delle città dell’Emilia-Romagna per rilanciare il tessuto produttivo e dare un’alternativa al trasporto su gomma, soprattutto per quanto riguarda il commercio. Bisogna supportare manovre per combattere l’inquinamento, e smettere di discutere di temi ‘verdi’ soltanto di facciata. Queste sono le ragioni per cui mi candido, con la speranza di riuscire a dare un contributo concreto alla Ferrara del futuro.