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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

24 Marzo 2025

Liberiamo Ferrara da Hera. Incontro pubblico

Dalla fine del 2017, quando è scaduta la concessione, Hera continua a gestire in proroga il servizio di raccolta dei rifiuti urbani nel Comune di Ferrara. A distanza di 7 anni è venuto il momento didecidere quale sarà ilsoggetto che dovrà gestire questo servizio negli anni futuri.

Appare sempre più chiaro che l’attuale Amministrazione intende procedere a svolgere una gara per scegliere il soggetto cui affidare il servizio, con il risultato pressochè scontato che Hera continui a farlo per iprossimi 15-20 anni, vista l’esperienza concreta delle gare svolte.

Per noi questa sarebbe una scelta sbagliata, dettata unicamente dal fatto che quest’Amministrazione, come peraltro quelle precedenti di centro-sinistra, continua ad essere subalterna alla potente multiutility Hera. La vicenda delle tariffe del teleriscaldamento dimostra, infatti, quanto Hera sia più interessata a produrre utili e dividendi da distribuire ai soci piuttosto che a offrire un servizio pubblico efficace e ambientalmente orientato.

Si può, invece, percorrere un’altra strada, che è quella della ripubblicizzazione del servizio dei rifiuti. Dar vita ad un’azienda totalmente pubblica, di proprietà del Comune di Ferrara, costruendo meccanismi di partecipazione alle scelte di fondo da parte dei lavoratori e dei cittadini.

Ci sono diverse realtà che l’hanno fatto. Per stare in Emilia-Romagna, è il caso di ALEA, azienda pubblica del Comune di Forlì e di altri 12 Comuni limitrofi, nata nel 2018. ALEA oggi presenta i risultati migliori in regione in termini di diminuzione dei rifiuti prodotti e di riciclaggio degli stessi.

Il Comune di Ferrara non può dire lo stesso. Molto spesso si magnifica che abbiamo una percentuale molto alta di raccolta differenziata, ma si occulta che produciamo una quantità di rifiuti alta e che gli scarti della raccolta differenziata sono notevoli per cui, alla fine, il Comune di Ferrara sta solo al 5° posto tra i Comuni capoluogo di provincia in regione per risultati ambientalmente virtuosi.

Questo è anche il prodotto della modalità di raccolta effettuata con le calotte (che viene riproposta oggi con uno spreco ingiustificato di risorse economiche) e che incentiva tra l’altro comportamenti negativi come l’abbandono dei rifiuti.

Il sistema di raccolta porta a porta non ha queste controindicazioni: favorisce una raccolta differenziata di qualità e dunque per noi è la scelta da mettere progressivamente in atto.

Ci viene detto che la ripubblicizzazione e il passaggio al sistema porta a porta comporta costi elevati e insopportabili. Rispondiamo tranquillamente che le risorse necessarie, che non sono un costo ma un investimento per il futuro e le giovani generazioni, si possono facilmente trovare impiegando le riserve di utili di Ferrara Tua o vendendo parti delle azioni di Hera possedute dal Comune. Anche l’occupazione verrebbe interamente salvaguardata, con il passaggio alla nuova azienda pubblica dei lavoratori Hera impiegati nel servizio dei rifiuti, come è awenuto con ALEA a Forlì.

Queste scelte produrrebbero, inoltre, il dimezzamento dell’attuale impianto di incenerimento che già oggi brucia più rifiuti speciali che non rifiuti urbani ferraresi.

Si può ripubblicizzare la gestione dei rifiuti urbani, passare al sistema di raccolta porta a porta, dimezzare la potenzialità dell’inceneritore. Basta la volontà politica di uscire dalla sudditanza da Hera.