Una città a misura di donna è una città a misura di tutte e tutti, indipendentemente da identità di genere, età, scelte di vita, appartenenza geografica e confessione religiosa.
È tempo di cambiare, di approcciare la cultura, la politica, il lavoro e ogni ambito della vita in modo diverso. È tempo di abbandonare un atteggiamento predatorio, aggressivo e muscolare per abbracciare concretezza, attenzione, cura, solidarietà e praticare alleanze. È tempo di fare un salto in avanti per la parità e le politiche di genere, perché le donne possano essere libere di scegliere.
Una Ferrara che sviluppa e rafforza la rete dei servizi da 0 a 6 anni tramite
l’abbattimento progressivo delle liste d’attesa e i costi a carico delle famiglie.
Che rafforza la collaborazione con e tra le Istituzioni Scolastiche per aprire le
scuole anche in orario extra scolastico, favorendo aggregazione e progetti
formativi. Una città che stipula un Patto per e con i giovani, sostenendo i loro
progetti di autonomia, rafforzando le reti di orientamento allo studio e al lavoro,
fornendo servizi sostenibili come spazi di coworking, incubatori di impresa,
convenzioni con servizi sul territorio e un piano casa su misura.
Un’Amministrazione Comunale che insieme all’Università, alle imprese, alle
Istituzioni culturali e sociali lavora per realizzare una “città campus” che non si
limita soltanto a erogare titoli di studio, ma offre opportunità lavorative e
culturali sul territorio, favorendo la sua internazionalizzazione.
Le potenzialità di Ferrara, a partire dalla sua centenaria tradizione culturale,
dalla sua prestigiosa Università e dalle sue molte eccellenze, devono essere
inquadrate in una visione strategica integrata di medio e lungo periodo, tesa a
perseguire gli Obiettivi dell’Agenda ONU 2030.
Per concretizzare questa visione occorrono strumenti di Amministrazione
condivisa, che mettano al centro la co-programmazione e la co-progettazione,
al fine di creare un sistema territoriale concretamente in grado di “mettere a
terra” gli obiettivi, valorizzando le vocazioni del nostro territorio in termini di
innovazione e competenze distintive, anche tramite un dialogo “win-win” con
altri sistemi territoriali di rilievo sovra-provinciale, nazionale e internazionale.
Si tratta di rendere il nostro territorio accogliente, sicuro, attrattivo e capace di
generare imprenditorialità, produrre occupazione di qualità, contrastare le
diseguaglianze e la povertà, affrontare il problema dell’invecchiamento della
popolazione, generare innovazione tramite la scuola, l’Università, le imprese e i
Centri di Formazione Professionali, potenziare connessioni e accessibilità con
nuove infrastrutture, ridurre la frammentazione del territorio e consolidare
alleanze nell’area vasta.
La salute non è soltanto assenza di malattia, ma uno stato di benessere completo: fisico, mentale e sociale. Guidati dai principi dell’art. 32 della Costituzione – “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”, vogliamo una città che favorisca attivamente la salute dei suoi cittadini, investendo nella prevenzione e nella cura, garantendo servizi adeguati per tutte le età, dalle cure all’infanzia agli spazi per gli anziani.
In ciascuno dei nove punti del nostro programma sono presenti azioni mirate al benessere psico fisico delle persone.
Una Ferrara che rende pubblica e partecipata la gestione dell’acqua e dei rifiuti per risparmiare e investire i soldi in modo efficiente, tutelare le risorse, perseguire l’obiettivo “Rifiuti Zero”. Che promuove e tutela il verde pubblico e i servizi ecosistemici, favorendo una mobilità integrata elettrica (pubblica e privata) e ciclopedonale. Che riconosce nel diritto alla casa una condizione fondamentale per una vita dignitosa, come sancito dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Una città che vuole raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica e si impegna per la sostenibilità in tutti i settori. Che contrasta l’inquinamento dell’aria e rende vantaggiosi il trasporto pubblico e la mobilità dolce.
Una città-parco che crea corridoi verdi di raccordo con la campagna, per aumentare la biodiversità e ridurre i rischi delle ondate di calore. Che si oppone alla cementificazione e al consumo di suolo, che de-pavimenta e realizza infrastrutture adatte al contenimento per fronteggiare il rischio di alluvioni e allagamenti. Una Ferrara che, a partire dagli edifici pubblici, incentiva le forme di autoproduzione delle energie rinnovabili, come ad esempio le comunità energetiche.
Una Ferrara che valorizza le forme di cultura che si producono ogni giorno, offrendo spazi sostenibili per fare arte, musica e teatro; che stimola forme di educazione tra le generazioni e crea le condizioni perché le conoscenze e competenze derivanti dalla ricerca nelle scuole e nell’università siano messe al servizio della crescita umana ed economica della città. Una città nella quale le biblioteche non sono più trattate come un “centro di costo”, ma come uno strumento fondamentale per la crescita culturale della città.
“…i mali della democrazia si curano con più democrazia…” (Jane Addams,
1902)
Una Ferrara che stimola e supporta processi di ascolto, di partecipazione, di
collaborazione, di co-programmazione e co-progettazione per
un’Amministrazione condivisa in grado di cogliere tutti gli aspetti di una società
plurale ed eterogenea che muta molto rapidamente. Che integra le Assemblee
di cittadine e cittadini nei percorsi decisionali determinanti per il futuro della
città, incoraggiando pratiche di democrazia sul territorio – a livello di quartiere o
tematico – favorite dalla presenza di spazi di aggregazione e partecipazione
per il volontariato e il terzo settore. Una città che promuove il protagonismo e la
cittadinanza attiva, e che coinvolge nel processo anche i suoi abitanti più
giovani, ad esempio con l’istituzione del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle
Ragazze.
Una Ferrara a misura delle persone che la abitano e che la attraversano, che non teme le differenze e promuove la giustizia sociale favorendo il rispetto e il pieno sviluppo di ciascun cittadino/a. Che si impegna a contrastare ogni forma di molestia e discriminazione basate su genere, disabilità, nazionalità, confessione religiosa, orientamento sessuale, identità di genere, età…
Una città sicura per tutte e tutti, che non sottovaluta le paure ma nemmeno le ingigantisce. Che investe in prevenzione, partecipazione e progettazione per ridurre al minimo gli interventi emergenziali. Una città che pratica l’amministrazione condivisa per ridurre le diseguaglianze attraverso co-programmazione e co-progettazione.