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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

Tag: Ferrara Today

Operazioni di diserbo chimico in città, Zonari: “Sostanza tossica, ci sono rischi?”

La consigliera de La Comune parte dalla presenza dei cartelli di avviso di Ferrara Tua
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Operazioni di diserbo chimico, scatta l’interrogazione. Anna Zonari (La Comune) è, infatti, intervenuta circa la campagna che Ferrara Tua sta portando avanti in alcune zone della città – da via Mentana a via Frescobaldi, passando per via Mascheraio e via Kennedy) – “tramite l’utilizzo di un prodotto a base di Flasasulfuron”.

Uno degli avvisi di Ferrara Tua circa l’operazione di diserbo chimico

“Si tratta – si legge nel documento della consigliera – di una sostanza molto tossica, in particolare per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata”. Da qui l’elenco delle richieste. Partendo dalla volontà di sapere “come sia stato implementato dal 2021 ad ora il progressivo superamento delle tecniche del diserbo chimico previsto dal Contratto di Servizio e dalle Linee Guida”.

Poi, Zonari chiede “se siano stati valutati eventuali sistemi di diserbo alternativi meno impattanti sull’ambiente rispetto a quello adottato e, in caso affermativo, in base a quali considerazioni la scelta sia caduta sull’utilizzo della sostanza indicata”.

Infine, da La Comune ci si domanda “se siano stati valutati i rischi per la salute, oltre che per le persone, anche per gli animali domestici che frequentano le strade cittadine e se siano stati valutati principi attivi meno impattanti rispetto a molecole appartenente alla ben nota categoria dei Pfas”

Ferrara Arte, Zonari: “Difendere la Fondazione da ogni conflitto d’interesse”

La consigliera di opposizione ha chiesto la possibilità di “introdurre modifiche allo Statuto”
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na serie di domande rivolte al sindaco Alan Fabbri per sapere “che provvedimenti ha preso o intenda prendere per la difesa di Ferrara Arte da ogni conflitto d’interesse”. A presentare un’interpellanza sul tema è la presidente del Gruppo La Comune Anna Zonari.
La consigliera di opposizione ha interpellato il primo cittadino per sapere, “dalla prima nomina del 2019 del professore Vittorio Sgarbi a presidente della Fondazione Ferrara Arte”, avvenuta nel novembre del 2019 “a oggi quante opere appartenenti alla Fondazione ‘Cavallini Sgarbi’, siano state esposte in allestimenti organizzati o promossi dalla Fondazione Ferrara Arte e con quali eventuali costi a carico della stessa o del Comune di Ferrara”.

Spazio, quindi, alla richiesta di conoscere “il motivo per cui, anche fosse solo potenziale, un conflitto di interessi del prof. Vittorio Sgarbi, per le attività di rilievo imprenditoriale nel mercato d’arte, sue o della fondazione Cavallini Sgarbi di cui è presidente, non abbia prefigurato una incompatibilità con la carica di presidente di Ferrara Arte, in particolare quando Ferrara Arte organizza mostre con opere proprietà della Fondazione Cavallini-Sgarbi o del professore Sgarbi o di suoi familiari”.

Zonari ha pertanto chiesto al sindaco di sapere “che provvedimenti ha preso o intenda prendere per la difesa di Ferrara Arte da ogni conflitto d’interesse”, e “se il Comune si è dotato o intende dotarsi di un Codice di comportamento, che possa essere applicato oltre che ai dipendenti comunali, ai direttori e membri degli organi di amministrazione delle partecipate e delle controllate e che stabilisca norme chiare sul conflitto di interessi, definendo le situazioni a rischio e i comportamenti da evitare e se abbia aderito o intenda aderire alla Carta di Avviso pubblico”.

L’esponente di opposizione ha interpellato il sindaco anche per sapere “se l’Amministrazione ritenga opportuno valutare la possibilità di introdurre modifiche allo Statuto di Ferrara Arte finalizzate a difendere la Fondazione da ogni conflitto di interesse”, e “se il Comune si è dotato o intende dotarsi di un Regolamento specifico per le società partecipate e controllate, che preveda procedure dettagliate per la nomina dei membri degli organi di amministrazione e per la verifica dell’assenza di conflitti di interesse”.

Infine, Zonari ha chiesto a Fabbri “se ritenga che l’assessore Gulinelli o chi di dovere abbia esercitato un’adeguata vigilanza rispetto ai potenziali conflitti di interesse in Ferrara Arte”, e “se l’Amministrazione è a conoscenza della mancata pubblicazione sul sito di Ferrara Arte delle dichiarazioni e attestazioni obbligatorie in materia di trasparenza ed entro quale termine si prevede di rendere disponibili i documenti online”.

 

Scuola Manzoni, Zonari (La Comune): “Quale è il progetto definitivo per la costruzione?”

La consigliera di opposizione ha posto l’accento su campo di calcetto, palestra e area verde
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Lo stato di attuazione del progetto per la costruzione della nuova Scuola Manzoni di via Don Zanardi è al centro di un’interrogazione della consigliera comunale Anna Zonari.
La presidente del Gruppo consiliare La Comune ha premesso che “è stata deliberata l’approvazione del progetto per la costruzione della nuova Scuola Manzoni in via Don Zanardi mediante sostituzione di edificio, finanziato con Fondi Pnrr”, e che “il Consiglio comunale ha deliberato l’approvazione del Piano urbano della mobilità sostenibile”. Inoltre, “è stato adottato dal Consiglio comunale il Piano urbanistico generale”.

Da qui alla considerazione che “durante alcuni incontri a febbraio e aprile 2024, residenti e insegnanti, hanno presentato agli ex assessori Kusiak e Maggi alcune osservazioni sul progetto preliminare della scuola, per le quali si sarebbero valutate eventuali modifiche, aggiornamenti o integrazioni”, e all’interrogazione al sindaco e alla Giunta “per qual è il progetto definitivo per la costruzione della nuova Scuola Manzoni in via Don Zanardi?”.

Fra le diverse domande rivolte all’Amministrazione: “Sono state recepite le osservazioni fatte dai cittadini? Se e dove sarà realizzato il frequentatissimo campo da calcetto che occupava l’area dove sorgerà la nuova scuola? Per quale motivo nell’area occupata dalla vecchia scuola sarà realizzato un parcheggio da circa 40 posti auto, considerato che sono tuttora disponibili decine di posti auto in via Biancospino?”.

La consigliera di opposizione ha aggiunto che “la nuova scuola, nel progetto illustrato ai cittadini, prevedeva un aumento della capienza che sarebbe stata portata a 198 alunni mentre la vecchia scuola ne ospita 96. Visto l’evidente calo demografico in corso, c’è un Piano scuola che prevede la chiusura di qualche altra scuola primaria periferica? Qual è la situazione dell’inquinamento del suolo? Perché il piano di caratterizzazione della contaminazione del suolo è partito solo dopo la gettata in cemento armato delle fondamenta? Sarà realizzata la palestra? In quali spazi?”.

Fra gli ulteriori quesiti: “In che misura l’area verde retrostante la vecchia scuola e il campo da calcetto, attualmente accessibile a tutti, sarà recintata e annessa alla nuova scuola, riservandola a uso esclusivo degli alunni? Quali e quanti alberi sono stati abbattuti o drasticamente potati? Quali e quanti nuovi alberi saranno piantati? Inoltre nel progetto iniziale erano previste aree verdi alberate interne alla scuola. La gettata delle fondamenta è un unico basamento che non permette alcuna piantumazione. Gli spazi alberati interni al perimetro sono stati eliminati?”.

Infine, Zonari ha chiesto:” Come si è pensato di gestire l’aumento di traffico di auto sulla rotatoria di piazzale San Giovanni, già congestionata, per raggiungere il nuovo parcheggio della scuola? Come si pensa di modificare la viabilità di via Don Zanardi adottando misure che garantiscano il rallentamento delle macchine almeno nei passaggi pedonali di servizio alla scuola e permettendo la percorribilità ciclabile di via Don Zanardi anche da via Borgo Punta al piazzale San Giovanni?”.

 

 

Ex Caserma Pozzuolo del Friuli, Zonari: “A che punto è il percorso di progettazione?”

La presidente de ‘La Comune’ interroga la Giunta per conoscere proposte e interlocutori
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L’area dell’ex Caserma Pozzuolo del Friuli è al centro di un’interrogazione da parte della consigliera di opposizione Anna Zonari. La presidente del Gruppo La Comune ha premesso che nel febbraio dello scorso anno “è stata affidata alla società Consorzio Futuro in Ricerca per 18.300 euro il servizio di progettazione partecipata degli spazi presso la caserma Pozzuolo del Friuli in via Cisterna del Follo”.

Zonari ha aggiunto che “nel Dup e nel bilancio di previsione non viene riportata alcuna previsione di spesa per la riqualificazione della ex Caserma e in Commissione è stato dichiarato che non potevano esserci essendo l’ex Caserma non di proprietà del Comune”, e che “per alcune settimane nel mese di gennaio 2025 i residenti in zona hanno segnalato lavori nell’area dell’ex Caserma e Cavallerizza”.

Da qui a una serie di domande al sindaco e alla Giunta per sapere “a che punto è il percorso per la progettazione partecipata”, quale “è il livello di partecipazione e coinvolgimento che è stato raggiunto”, quante “proposte sono state discusse e con quanti interlocutori”.

L’esponente di opposizione ha chiesto sia “se dal percorso partecipativo non è uscito ancora un progetto, entro quando si prevede di presentarlo”, sia “se dal percorso partecipativo è uscito un progetto, perché non è stato ancora presentato”. Infine, Zonari ha chiesto: “I lavori in corso o che ci sono stati recentemente nell’area dell’ex Caserma Pozzuolo del Friuli e della Cavallerizza a chi sono in carico? Il Comune ha rilasciato un qualche permesso per i suddetti lavori?”.

Dal contrasto alla povertà alla mobilità sostenibile, i ‘no’ de La Comune al bilancio

Il Gruppo di opposizione ha evidenziato le perplessità su metodo e contenuti del documento
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Nella seduta pomeridiana di martedì 25, con 20 voti favorevoli e 11 contrari, è stato approvato in Consiglio comunale il bilancio di previsione 2025-2027. Alla votazione non ha partecipato la consigliera di opposizione Anna Zonari, assente per malattia. Il Gruppo consiliare La Comune, da lei presieduto, ha comunque manifestato la propria contrarietà al documento.

Un giudizio sfavorevole è giunto sia sul piano del metodo che dei contenuti. Per quanto riguarda il primo aspetto, La Comune di Ferrara ha evidenziato che, “nonostante disponibilità ed impegno degli uffici tecnici, i tempi sono stati ristretti, le risposte a volte tardive e in alcuni casi del tutto assenti rispetto alle richieste di chiarimento, rendendo il lavoro di consiglieri e consigliere insufficiente e approssimativo”, aggiungendo che “questi documenti, ben lontani dall’essere semplici numeri su un foglio, definiscono le priorità e allocano le risorse, delineando il futuro della nostra città. Tuttavia, sono stati liquidati in poche sedute di commissione affrettate, senza un’analisi accurata e un confronto approfondito”.

Da qui all’elencazione di “temi su cui si sarebbe potuto affrontare una discussione approfondita, in grado di far emergere
nuove idee, soluzioni alternative, correzioni e migliorie”. Un elenco comprendente “gli investimenti per le energie rinnovabili, per la sicurezza idraulica, per la cultura. Sono oltre 25 le richieste che abbiamo fatto su voci di bilancio o del Dup che ci lasciavano perplessi, che richiedevano spiegazioni e avrebbero potuto essere oggetto di emendamenti”.

Imprese, imposte e lavoro
Dal punto di vista dei contenuti, il Gruppo La Comune ha sottolineato che “Ferrara si colloca tra i capoluoghi di provincia con i peggiori indicatori ambientali, economici e sociali della regione, e in alcuni casi anche al di sotto della media nazionale”, che “il valore aggiunto delle imprese è in peggioramento, e il saldo tra attività economiche aperte e cessate è negativo”, che “reddito e occupazione sono tra i più bassi della regione”, che “la disoccupazione giovanile si attesta intorno al 20%, che “Ferrara è una città in fase di invecchiamento, con un’età media della popolazione vicina ai 50 anni, l’indice di vecchiaia più elevato della regione, e una costante perdita di abitanti (siamo ormai sotto i 130.000) e di popolazione in età lavorativa (15-64 anni)”.

Il Gruppo di opposizione ha spiegato che “per il perseguimento degli equilibri di bilancio e di finanza pubblica, oltre che per garantire adeguati livelli di servizi alla collettività amministrata, si è deciso di aumentare le imposte: dall’imposta di soggiorno che nelle previsioni dovrebbe portare ad entrate di circa 1,2 milioni di euro nel 2025 (erano 750.000/2024), all’addizionale Irpef che nelle previsioni dovrebbe portare nelle casse del Comune maggiori entrate per circa 4 milioni di euro passando dai circa 19 milioni di euro nel 2024 ai circa 23 milioni nel 2025. Ma eliminando le 4 aliquote dell’addizionale Irpef di fatto si elimina la progressività del prelievo che inciderà di più sui ferraresi con i redditi più bassi. Se ci fossero state date le condizioni, avremmo proposto prelievi alternativi incidenti maggiormente sulle rendite e sui redditi più alti”.

Sul tema del lavoro, La Comune ha segnalato che “si riconosce che l’impoverimento di Ferrara è strettamente legato alla questione occupazionale. Tuttavia, i documenti approvati non delineano un piano specifico per attrarre o creare nuove imprese, né per migliorare la situazione occupazionale e salariale, in particolare per giovani e donne. Inoltre, considerando che il benessere e lo sviluppo di un territorio dipendono da molteplici fattori, tra cui politiche demografiche, accoglienza, inclusione, politiche sociali, assistenza, sanità, alloggio, formazione e ricerca, sarebbe stato necessario un approccio multidisciplinare”.

Contrasto alla povertà e infrastrutture
Per ciò che riguarda i progetti, Zonari e La Comune hanno evidenziato che “ci sono ad esempio oltre 30 milioni di euro impiegati per il recupero, ristrutturazione e ampliamento di ex scuole e altri edifici abbandonati e chiusi da 20/30 anni, ma non viene specificato come e da chi saranno poi utilizzati una volta terminati i lavori. La logica del prima si progetta, poi si rigenera, sembra essere sostituita dal prima si rigenera e poi si vedrà”.

La consigliera di opposizione ha aggiunto che “non abbiamo trovato investimenti per il contrasto alla povertà e per favorire l’inclusione. Se non si agevolano l’immigrazione e l’inclusione, se non si trattengono i giovani e gli adulti in età lavorativa, nulla si è fatto per arrestare il declino demografico della città”. Inoltre, “nel Dup e nel bilancio di previsione non abbiamo trovato interventi significativi per aumentare l’offerta abitativa a prezzi accessibili, sia per i residenti che per gli studenti”.

Infine, La Comune ha posto una serie di domande: “Come recuperare il grande ritardo nell’attuazione del Piano per una Mobilità sostenibile? Come sciogliere il nodo di via Ravenna? Al contrario Dup e bilancio prediligono infrastrutture autostradali, quando si dovrebbe puntare maggiormente sul trasporto pubblico, preferibilmente su rotaia”.

 

Rischio idraulico, Zonari: E’ stato aggiornato il Piano comunale di emergenza?”

La consigliera ha chiesto “quante risorse sono state spese per la manutenzione delle infrastrutture”

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agli eventuali aggiornamenti relativi al Piano comunale di emergenza all’entità delle risorse destinate alle spese per la manutenzione delle infrastrutture, senza tralasciare la collaborazione con i Consorzi di bonifica. Sono diverse le domande poste dal Gruppo consiliare La Comune all’Amministrazione in materia di rischio idraulico.

La consigliera Anna Zonari ha infatti presentato un’interrogazione sul tema premettendo che “il nostro territorio, in particolare Ferrara, è tra i più vulnerabili al rischio idraulico, come dimostrato dagli eventi meteorologici degli ultimi anni. Gli studi sul clima dimostrano che il bacino del Po è particolarmente esposto al rischio di esondazione a causa della mutazione climatica (che non ci stancheremo mai di ricordare che è causata dal sistema di produzione e consumo umano), che aumenta la frequenza e l’intensità di eventi meteorologici estremi come piogge torrenziali e siccità”.

Da qui alla considerazione che “la siccità rende il terreno più impermeabile, aumentando il rischio di alluvioni durante le piogge successive. L’aumento di piogge intense e concentrate in brevi periodi sovraccarica il sistema fluviale, sia causando piene improvvise, che possono superare la capacità degli argini e delle infrastrutture idrauliche, sia a causa dell’incapacità delle reti di scolo e fognarie di gestire le forti piogge. Anche l’urbanizzazione e la conversione agricola delle aree di espansione naturale del fiume riducono la capacità di assorbimento durante le piene, aumentando il rischio di esondazioni”.

Attraverso l’interrogazione, il Gruppo consiliare La Comune ha chiesto se “è stato aggiornato il Piano comunale di emergenza per includere il rischio di esondazione del Po”, quanti “aggiornamenti sono stati fatti alle mappe di rischio negli ultimi cinque anni”, se “il Piano intercomunale di Protezione civile è allineato alle più recenti indicazioni del Piano di gestione del rischio alluvioni”, e se “ci sono discrepanze da superare”.

L’esponente di opposizione ha inoltre chiesto quante “risorse sono state spese per la manutenzione delle infrastrutture idrauliche negli ultimi due anni”, se “il Comune collabora con i Consorzi di bonifica per la manutenzione costante”, quali  “risorse sono disponibili per il Centro operativo comunale in caso di esondazione”, se “esistono protocolli chiari per comunicare con i cittadini in caso di emergenza”, se “sono state organizzate campagne di informazione e simulazioni per i cittadini”, e come “vengono coinvolti i cittadini nella pianificazione delle misure di emergenza”.

Zonari ha concluso, chiedendo se “il Comune ha partecipato a bandi per finanziare interventi di mitigazione del rischio”, se “esiste un piano di emergenza ospedaliero aggiornato per la protezione delle infrastrutture e il trasferimento dei pazienti”, e se “sono state identificate aree sicure negli ospedali e predisposte procedure per la classificazione dei pazienti”.

Progetto per il reinserimento dei detenuti, Zonari chiede se sono stati convocati gli incontri

La consigliera di opposizione: “E’ stato formalmente invitato il Comitato locale esecuzione penale adulti?”

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Un’interrogazione sulla programmazione di zona relativa al progetto ‘Territori per il reinserimento Emilia-Romagna’. A rivolgere le domande all’Amministrazione in relazione al progetto è la consigliera comunale di opposizione Anna Zonari.

La presidente del Gruppo La Comune ha ricordato che “la programmazione di zona è un passaggio cruciale per l’efficace attuazione del progetto”, in quanto “consente di adattare gli interventi alle specifiche esigenze del territorio”, e che “la partecipazione di diversi soggetti del territorio è essenziale per garantire un approccio integrato”.

Da qui a una serie di domande all’Amministrazione comunale per sapere se “sono stati convocati degli incontri sul progetto ‘Territori per il reinserimento Emilia-Romagna’ nell’ambito della programmazione dei Piani di zona, al fine di coinvolgere gli enti di terzo settore, in particolare quelli già attivi in progetti con la popolazione detenuta o dimittente”, e “se sì, in quali date”.

La consigliera comunale ha inoltre chiesto: “Quali sono stati i soggetti del territorio formalmente invitati a partecipare alla fase di programmazione di zona? In particolare, è stato formalmente invitato il Comitato locale esecuzione penale adulti? E i rappresentanti del Terzo settore, del volontariato, delle associazioni datoriali, dei servizi sanitari e altri soggetti rilevanti? Se sì, quali?”.

Gli ulteriori quesiti hanno riguardato i criteri che “sono stati utilizzati per la ripartizione dei fondi tra le diverse aree di intervento a livello locale, in conformità con quanto stabilito dalla Regione per le aree 1, 2, 3 e 4”, e le misure che “sono state adottate per garantire la trasparenza e la diffusione delle informazioni relative alla programmazione di zona e all’attuazione del progetto Tpr-ER nel nostro territorio”.

Infine, Zonari ha chiesto se “sono state previste azioni specifiche per i dimittendi dal carcere, e se sono state valutate le segnalazioni dell’equipe della casa circondariale in merito ai percorsi di uscita”, e “se esistono verbali delle riunioni mensili svolte dall’equipe composta da Comune, Asp, Ausl, Uepe, Uffici esecuzione penale e Centro servizi volontariato e quanti sono i progetti di inclusione realizzati negli ultimi 5 anni”.

Biometano, Zonari (La Comune): “Voce di cittadini e politica messa in secondo piano”

La consigliera ha ricordato l’emendamento sulle distanze minime rispetto ai luoghi sensibili

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Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l’energia dell’Emilia-Romagna ha rilasciato l’autorizzazione unica per la realizzazione e l’esercizio di un impianto di biometano a Gaibanella”. La presidente del Gruppo consiliare La Comune Anna Zonari è intervenuta sul tema.

“La decisione – ha spiegato l’esponente di opposizione – è giunta dopo un procedimento di difficile comprensione per i non addetti ai lavori, nonostante incida in maniera importante sul territorio e chi lo abita, in primis i cittadini. Solo un mese fa, 17 dicembre 2024, Arpae aveva concluso l’ultima Conferenza dei servizi, annunciando un preavviso di diniego alla costruzione dell’impianto, sostenendo che la posizione finale contraria espressa dal Comune di Ferrara doveva essere ritenuta prevalente rispetto a tutti i pareri espressi”.

Distanze minime

Zonari ha ricordato che “infatti, il Consiglio comunale, con il voto unanime del 2 dicembre, aveva deciso di non concedere il permesso a costruire in deroga alle distanze minime di sicurezza che un simile impianto dovrebbe rispettare rispetto a luoghi sensibili come abitazioni, edifici storici e strutture ospedaliere. Tuttavia, il 13 gennaio 2025, nel testo dell’autorizzazione rilasciata da Arpae, si legge come ‘le motivazioni che accompagnano l’espressione contraria del Consiglio comunale non siano pertinenti rispetto all’oggetto della discussione affidata allo stesso organo consiliare’. Questa dichiarazione solleva interrogativi importanti su cosa significhi concretamente questa affermazione e su quali dovrebbero essere le reali competenze del Consiglio comunale in simili procedimenti”.

Trasparenza e partecipazione

Da qui alla considerazione che “la sensazione che emerge oggi è che la voce della politica e dei cittadini venga messa in secondo piano rispetto alla predominanza dei pareri tecnici e della legislazione nazionale. I cittadini si chiedono: quale potere ha la politica locale di fronte a decisioni di questa portata? A nostro avviso, si sarebbe potuto fare di più per tutelare il territorio e il benessere di chi lo vive, a partire da un reale processo di partecipazione con la comunità. Un passo in più lo avrebbe potuto portare anche l’approvazione (e non la bocciatura) dell’emendamento che avevo proposto durante la discussione del Piano urbanistico generale, che prevedeva l’introduzione di distanze minime specifiche per la localizzazione di impianti come quello del biometano dai luoghi sensibili”.

Confronto su più livelli

La consigliera de La Comune ha aggiunto che “l’approvazione di questa proposta avrebbe permesso di rafforzare il diniego del Comune in sede di Conferenza di servizi. Inoltre, a dicembre, non è stato possibile discutere la mozione che avevo presentato per impegnare il Consiglio comunale a sostenere i cittadini di Gaibanella nelle eventuali azioni legali contro il rilascio dell’autorizzazione, mettendo a disposizione risorse e supporto per ricorrere contro la decisione. In tale mozione, si chiede anche di avviare un confronto politico a tutti i livelli – provinciale, regionale e statale – per affrontare il problema del cumulo degli impatti ambientali derivanti dalla proliferazione di impianti di biogas e biometano nella provincia di Ferrara, ormai giunti a 50 unità”.

La presidente del Gruppo consiliare ha concluso che “questo fenomeno, se non monitorato adeguatamente e non accompagnato da una oculata pianificazione urbanistica, rischia di avere gravi conseguenze sulla qualità della vita dei cittadini, sia in termini di salute che di vivibilità del territorio. E’ urgente che le autorità locali e regionali, i sindaci, le forze politiche, in collaborazione con i cittadini e i comitati, facciano un passo in avanti per affrontare i temi legati all’energia e all’ambiente in modo equilibrato, responsabile e realmente sostenibile. Chiediamoci infatti: in assenza dei lauti incentivi a costruire questi impianti, quante domande verrebbero presentate?”.