Ferrara, Pug approvato: no a maggioranza su via Favero
Ok al documento con 19 voti favorevoli, l’assessore Lodi: «Pug ridisegnerà Ferrara in 50 anni». Le minoranze votano compatte contro: «Questione di metodo, non per ideologia»
Ferrara Ferrara ha il nuovo Piano urbanistico generale. Il Consiglio comunale, con i 19 voti della maggioranza, lo ha adottato ieri ed ora la città ha il nuovo strumento urbanistico che ridisegnerà Ferrara «da qui ai prossimi 50 anni», ha detto l’assessore all’Urbanistica Nicola Lodi all’assemblea. La minoranza, compatta, invece, ha votato contro. «Ma non per ragioni ideologiche» tiene a precisare il consigliere Massimo Buriani del Pd che continua: «Il nostro è un “no”per questioni di metodo». Tanto che questa mattina lo stesso Partito democratico ha organizzato una conferenza stampa per spiegare che cosa avrebbe potuto contenere il nuovo Pug «se nella discussione di questo importante strumento urbanistico fosse stata coinvolta una parte politica che rappresenta una fetta importante della popolazione di questa città», fa ancora presente Buriani. «Il Pug non è la Bibbia e tutto può essere ridiscusso», dichiara il sindaco Alan Fabbri poco prima della votazione per l’adozione del Pug. E apre il suo intervento con una provocazione rivolta a Buriani e al suo partito: «La data è il 24 luglio 2024: il candidato e oggi presidente della Regione, Michele de Pascale, dichiara che in caso di vittoria rivedrà la legge urbanistica dell’Emilia-Romagna». E il sindaco chiosa: «Il Pug che oggi andiamo ad adottare è figlio di questa legge che viene critica dal nuovo presidente al quale faccio gli auguri di buon lavoro». Nella seconda giornata della maratona consiliare per l’adozione del Pug, inoltre, si sono svolte le votazioni di tutti gli emendamenti e le risoluzioni delle minoranze. Tutte bocciate a suon di voti contrari della maggioranza.
Ma è su un emendamento presentato dalla consigliera Anna Zonari (La Comune) che in aula avviene il colpo di scena. Perché da solo, e andando contro il suo gruppo, vota a favore del documento della Zonari il consigliere della Lista Civica Fabbri Luca Caprini. L’emendamento della Zonari di fatto chiedeva che l’osservazione al Pug numero 39, presentata dal comitato dei cittadini di via Favero, venisse modificata da osservazione “non accoglibile” in “accoglibile”. Ovvero la Zonari con il suo documento ha cercato di inserire nel Pug che quell’area verde di via Favero non fosse edificabile ma destinata «ad attrezzature e spazi collettivi» come richiesto dai residenti. L’emendamento viene bocciato, ma fra i voti favorevoli si conta anche quello di Caprini che da solo ha voluto portare avanti la causa degli stessi residenti. Non solo. Caprini, nel suo intervento in aula, spiega le motivazioni del suo voto contro la sua maggioranza e di fatto, sulla questione, ponendosi in linea con la minoranza. «Dobbiamo pronunciarci su un giudizio tecnico relativo a un’osservazione al Pug presentata dai residenti della zona», dichiara Caprini che ricorda ai consiglieri, specie ai suoi, che proprio un anno fa fu istituita per via Favero una Commissione consiliare di indagine che verificasse la «regolarità del processo logico amministrativo che portò nel 2013 a rendere edificabile quel parco verde, sottraendolo nel contempo dalle disponibilità del Comune». Commissione d’indagine che di fatto portò «l’amministrazione comunale, per firma del direttore generale – illustra ancora Caprini – ad invitare la proprietà, tramite raccomandata, alla restituzione dell’area allo stesso Comune» e come stabilito da un atto del notaio Bissi del 1989. Una questione complessa e intricata, quella di via Favero, che conta anche un esposto alla procura che nella passata consigliatura presentarono lo stesso Luca Caprini e l’allora consigliera, ma oggi assessora, Francesca Savini. Esposto che ha portato il tribunale di Ferrara a sospendere l’autorizzazione a costruire fino al prossimo 12 febbraio. Area inoltre sulla quale si devono esprimere anche il Tar e la Corte dei Conti.
Poi l’assemblea passa alle dichiarazioni di voto per l’adozione del piano. Ancora Anna Zonari. Che annuncia il suo voto contrario «perché il Pug lo ritengo un documento insufficiente. Perché serviva una maggiore spinta sull’aspetto ambientale». E ancora Zonari: «Il Pug avrebbe dovuto contenere anche scelte impopolari come quelle legate al fatto di disincentivare l’uso dell’auto per potenziare il trasporto pubblico». Voto contrario lo esprime anche la consigliera pentastellata Marzia Marchi che ritiene «il Pug poco sensibile alle questioni ambientali»