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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

Una piazza intitolata a Craxi. Maggioranza ok, Pd astenuto. Zonari: “No, è un condannato”


Il Psi, che aveva sostenuto La Comune in campagna elettorale: “Per noi, conclusi tutti i rapporti”. Levato (Forza Italia): “Una grande personalità della nostra politica, recentemente riabilitata”.

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Un consiglio comunale di cortocircuiti. Prima della bagarre scatenata dai pro Pal, che hanno interrotto i lavori dell’aula, si è consumata un’altra frattura politica. Il consigliere di Forza Italia, Francesco Levato, con un documento circostanziato e nel quale vengono – tra le altre – riportate le parole dei presidenti della Repubblica Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella (non propriamente dei destrorsi forsennati) – propone di intitolare una via o una piazza allo statista, ex presidente del Consiglio e leader socialista, Bettino Craxi. Alla fine, la via o la piazza si faranno. Le argomentazioni a supporto del documento non hanno un tono agiografico ma sono volte, dice Levato, “a riconoscere un luogo a una grande personalità della nostra politica, recentemente riabilitata”.

Com’era prevedibile, la maggioranza vota a favore benché con qualche distinguo, in particolare alle latitudini della civica del sindaco (qualche vecchia ruggine ideologica resiste anche lì), il Pd si astiene (con un intervento magistrale del consigliere Davide Nanni, che ha ricordato con la perizia dello storico le luci e le ombre di un personaggio che, seppur controverso, rispetto ai nani di oggi sicuramente giganteggia nel panorama politico), i 5 Stelle votano contro, il gruppo Anselmo si spacca (il capogruppo si astiene, Fiorentini e Poli si dichiarano contrari), poi arriva il voto – contrario – di Anna Zonari. Ed è qui che il cortocircuito prende forma. Sì, perché la capogruppo de ’La Comune’, in un moto di dipietrismo incendiario dice – in sostanza – che “non si può intitolare un luogo pubblico a un uomo condannato in via definitiva”. Pur, precisa, non “rinnegando le idee socialiste”. Il distillato di giustizialismo è andato per traverso a Davide Stabellini, segretario del Psi che – dopo la votazione, seguita dagli spalti del Consiglio – è andato via indignato. Proprio lo stesso Stabellini che, in campagna elettorale, aveva sostenuto convintamente, assieme al sodale radicale Mario Zamorani e all’ex sindaco Gaetano Sateriale, il progetto di Zonari. È troppo. “Il Psi non può non stigmatizzare il voto contrario della consigliera Anna Zonari, eletta anche con i voti socialisti alle recenti elezioni amministrative – si legge nella nota vergata dal segretario socialista – . Con questa scelta, Zonari ha mostrato una distanza culturale e politica insanabile con la tradizione riformista e socialista. L’accordo tecnico che ha portato al sostegno della sua candidatura può considerarsi concluso: il Psi prende atto della divergenza e ritiene definitivamente chiusa questa esperienza. Le argomentazioni espresse dalla consigliera, basate esclusivamente su questioni giudiziarie, rappresentano una visione anacronistica e superata. Oggi, la figura di Bettino Craxi viene riletta nella sua interezza, riconoscendone il valore di statista di livello internazionale, fautore di una sinistra riformista e protagonista della modernizzazione del Paese”.

Dello stesso tenore è anche il commento di Pasquale Claps, che rappresenta la fronda socialista confluita in Forza Italia. “Il voto del Consiglio – spiega – sancisce una giornata storica per la nostra città. Un grazie va al sindaco e ai consiglieri che hanno votato a favore, benché la civica del sindaco potesse mostrare più coraggio. Un plauso anche al Pd per l’astensione, dopo un intervento di parziale apprezzamento rispetto all’operato del presidente Craxi”. Le parole di Zonari? “Degne di una giustizialista di bassa macelleria”. Il tintinnio di manette, non si sente più.

Pubblicato

27 Marzo 2025

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